La promessa

Stipendi più alti anche nel 2025: confermato il taglio del cuneo fiscale

Il ministro Giorgetti conferma il provvedimento (ma per la riforma delle pensioni è tutta un'altra storia)

Stipendi più alti anche nel 2025: confermato il taglio del cuneo fiscale
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E' una delle partite su cui il Governo Meloni ha speso più promesse e non sembra voler tornare indietro. Il taglio del cuneo fiscale - a differenza di quanto si temeva da più parti - sarà confermato anche nel 2025, quando dunque continueremo ad avere stipendi più alti. Lo ha confermato giovedì 18 luglio 2024 il ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti durante il question time alla Camera. Le pensioni, invece, continuano a essere un tasto dolente.

Cosa è il taglio del cuneo fiscale

La manovra 2024 aveva confermato quanto fatto in passato, con un taglio del cuneo fiscale del 7% per le retribuzioni fino a 25mila euro e del 6% per retribuzioni fino a 35mila euro. Un vantaggio dunque proporzionale al reddito, che può essere di qualche decina o di qualche centinaio di euro in più al mese, a seconda di quanto è "pesante" la busta paga.

Un intervento che Giorgia Meloni ha sempre definito prioritario e per il quale le risorse necessarie ammontano a circa 11 miliardi di euro.

"Posso garantire, come ho già fatto in altra sede, che il taglio del cuneo contributivo è la prima priorità, che sarà assolutamente confermato e non intendo mettere assolutamente in discussione una sorta di “trade off” tra questo e le spese per la difesa che saranno gestite esattamente all’interno del quadro delle deroghe previste dal quadro europeo", ha spiegato il titolare del Mef in Aula.

Insomma, anche per il prossimo anno le retribuzioni rimarranno quelle attuali, con la conferma di uno "sconto" sulle tasse versate direttamente in busta paga.

La questione pensioni

I cordoni della borsa, però, sono stretti e dunque per confermare questa misura, altre dovranno attendere. In particolare quelle legate alle pensioni, che rimangono una priorità dell'Esecutivo (e in particolare della Lega, il partito di Giorgetti).

Su questo tema il ministro è stato piuttosto chiaro:

"Nessun sistema pensionistico è sostenibile in un quadro demografico come quello attuale. In campagna elettorale si parla spesso di pensioni e da parte mia non c'è alcuna forma di rinnegamento alla giusta aspettativa di pensione anticipata, ma è il caso di parlare anche del trend demografico del Paese".

E poi, nello specifico, ha aggiunto:

"Eventuali interventi sul sistema previdenziale potranno essere definiti solo all’interno della sostenibilità complessiva della finanza pubblica".

 

Commenti
Franco

Se ottieni voti per le promesse che hai fatto e poi non le mantieni, alla prima occasione utile l’elettorato se non è stupido si regola di conseguenza e ti saluta.

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