Spread ai minimi dal 2021 scende sotto quota 105
Il differenziale tra BTP italiani e Bund tedeschi poco sotto i 105 punti base. Il Mercato premia Italia la stabilità e la traiettoria al ribasso del debito
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Lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi scende sotto quota 105 punti base, a 104,8 punti, come non accadeva da ottobre 2021, e il rendimento dei titoli di Stato decennali si attesta al 3,55%. Uno spread dunque ai minimi il cui valore continua ad attestarsi su livelli bassi toccando nuovi record.
Spread ai minimi, risultati record per la Borsa Italiana
Ad inizio anno il valore dello spread era di 116. In meno di due mesi, il suo valore si è abbassato scendendo sotto quota 105, tornando ai livelli di ottobre 2021. Lo spread italiano è sceso per via dei minori tassi attesi nei prossimi mesi, i quali daranno sollievo ai conti pubblici. Il mercato premia l'Italia e la conseguenza è una stabilità del debito accumulato, la cui traiettoria al ribasso è ossigeno considerando come i nostri conti siano tra i più gravati per effetto del debito stesso.
Si segnalano anche risultati della Borsa Italiana con la migliore performance da iniziano anno di Piazza Affari. Milano è la migliore (+0,3%), seguita da Londra (+0,15). Francoforte e Parigi sono di poco sotto la parità. L'indice FTSEMib dal 2020 oggi ha avuto un rendimento del 208%. Più del resto d'Europa ma anche di Wall Street.
Come riportato da Il Sole 24 Ore, sono stati sopravanzati anche l’S&P 500 e il Nasdaq di New York, "fermi" rispettivamente al 183,6% e al 206,7%. Le ragioni per cui il listino ha triplicato il valore in meno di 5 anni - si legge sul quotidiano - sono riconducibili al Covid stesso. Dall'azzeramento delle prospettive connesse si è poi potuti soltanto salire.
Preoccupano i rendimenti dei titoli pubblici e il "fattore Trump"
Al contrario preoccupano i rendimenti dei titoli pubblici che salgono in tutta Europa, così come spaventa la vulnerabilità dell'economia del vecchio continente soprattutto per gli shock esterni. Basti pensare al rincaro dei costi energetici (luce e gas) previsto per il 2025, con enormi aumenti rispetto all'anno trascorso.
Da considerare anche il fattore Trump. Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato i dazi reciproci e l'aumento delle spese per la difesa. Entrambe impattano sull'economia italiana ed europea. Una corsa agli armamenti farebbe volare i titoli della Difesa e impatterebbe in particolare modo sui conti dell'Unione Europea.