Draghi firma Dpcm

Smart working: i dipendenti pubblici torneranno in ufficio dal 15 ottobre

Le Pa assicureranno che il ritorno in presenza avvenga in condizioni di sicurezza, nel rispetto delle misure anti Covid-19.

Smart working: i dipendenti pubblici torneranno in ufficio dal 15 ottobre
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C'è la conferma ufficiale: la modalità ordinaria di lavoro nelle Pubbliche amministrazioni dal 15 ottobre 2021 torna ad essere quella in presenza. A sigillare la disposizione la firma nella giornata di ieri, 24 settembre 2021, del Presidente del Consiglio Mario Draghi al nuovo Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri (Dpcm).

Stop dunque allo smart working. Ma il ritorno in ufficio sarà graduale: per evitare di concentrare l’accesso al luogo di lavoro nella stessa fascia oraria o di ingolfare i trasporti pubblici nelle ore di punta, sarà consentita una più ampia flessibilità degli orari di ingresso e di uscita. E, in sintesi, ritorno in ufficio prima per chi lavora agli sportelli, poi per chi sta dietro agli sportelli, nel back office.

Una quota di lavoratori (entro il 15%) rimarrà comunque in smart working. Saranno le amministrazioni pubbliche a dover concludere gli accordi individuali, ma lo smart working non potrà comunque essere usato allo scopo di eludere l’obbligo di green pass.


Stop smart working: gli statali tornano in ufficio dal 15 ottobre

Le Pa assicureranno che il ritorno in presenza avvenga in condizioni di sicurezza, nel rispetto delle misure anti Covid-19. Il ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che già aveva anticipato il provvedimento, sottolinea:

"Con la firma del presidente del Consiglio decreto che fa cessare il lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nella Pubblica amministrazione, si apre l'era di una nuova normalità e si completa il quadro avviato con l'estensione dell'obbligo di green pass a tutto il mondo del lavoro: dal 15 ottobre i dipendenti pubblici torneranno in presenza, e in sicurezza"Con successivo decreto ministeriale fornirò apposite indicazioni operative affinché il rientro negli uffici sia rispettoso delle misure di contrasto al Covid-19 e coerente con la sostenibilità del sistema dei trasporti. Nel frattempo, sono in corso le trattative per i rinnovi dei contratti pubblici, che garantiranno, una volta concluse, una regolazione puntuale dello smart working".

L'economista entra poi nel pratico:

"Entro il 31 gennaio 2022, inoltre, ogni amministrazione dovrà presentare il Piano integrato di attività e organizzazione, all'interno del quale confluirà il Pola per il lavoro agile. Con le regole e con l'organizzazione potrà finalmente decollare uno smart working vero, strutturato, ancorato a obiettivi e monitoraggio dei risultati, che faccia tesoro degli aspetti migliori dell'esperienza emergenziale e che assicuri l'efficienza dei servizi, essenziale per sostenere la ripresa del Paese, e la soddisfazione dei cittadini e delle imprese: il mio faro".

Come funzionerà

Al via dunque la riapertura degli sportelli al pubblico che adesso sono stati invece nella maggior parte chiusi – prevedendo soltanto la possibilità di usufruire dei servizi su prenotazione –  per evitare che si creino assembramenti e code.

La decisione era già nell'aria, nelle scorse settimane Brunetta aveva inoltre posto l'accento su quanto il rientro degli statali negli uffici potesse rappresentare un'iniezione per il Pil:

"La crescita potrebbe essere addirittura superiore, se si ripristinerà la modalità ordinaria di lavoro in presenza, tanto nel pubblico quanto nel privato. Partendo dalla scuola, con il rientro in classe di insegnanti e alunni. Un ritorno in presenza necessario anche per rendere pienamente effettive le riforme già attuate, come la semplificazione dell'accesso al superbonus 110%, nell'interesse di cittadini, famiglie e imprese".

Secondo una bozza condivisa il 15 settembre 2021 dall’Aran ai sindacati, l’accordo sullo smart working sarà individuale e andranno concordati la durata, le giornate di lavoro a distanza nonché il luogo dove lavorare: che non potrà essere al di fuori dei confini nazionali. Si ipotizza una divisione in tre fasce del tempo di lavoro: operatività, contattabilità e inoperabilità. Per ciò che concerne l'accesso allo smart working potrebbero essere determinanti condizioni come l'avere figli minori di 3 anni o disabili, oppure essere lavoratori con disabilità.

Naturalmente, ca va sans dir, anche i dipendenti del settore pubblico dovranno avere il Green pass: in caso contrario scatterà la sospensione dello stipendio dal primo giorno di assenza.

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