La Commissione europea ha espresso un giudizio positivo sul Documento programmatico di bilancio presentato dall’Italia, confermando che il piano del governo rispetta il limite massimo di crescita della spesa netta stabilito dal Consiglio dell’UE per rientrare dalla situazione di disavanzo eccessivo.
Questo parere è contenuto nel pacchetto del Semestre europeo, il processo con cui Bruxelles coordina le politiche economiche e di bilancio degli Stati membri, monitorandone obiettivi e risultati.
Bruxelles promuove la Legge di Bilancio italiana
Nel documento dedicato alla manovra italiana, la Commissione riconosce che il governo Meloni ha adottato un approccio prudente. Viene evidenziato innanzitutto che l’”impostazione fiscale” – cioè la linea complessiva della politica di bilancio – è prevista come neutra per il 2026, segno che non sono previsti aumenti della spesa pubblica. Questo dato arriva dopo una riduzione della spesa pari allo 0,6% del PIL attesa entro la fine di quest’anno.

Tale combinazione dovrebbe contribuire a migliorare il rapporto deficit/PIL, un elemento fondamentale per chiudere la procedura per disavanzo eccessivo ancora in corso.
La Commissione osserva inoltre che le previsioni economiche italiane e quelle europee coincidono: entrambe indicano un deficit pari al 3% del PIL nel 2025 e al 2,8% nel 2026. Si tratta di valori che collocano l’Italia su un percorso più stabile dal punto di vista dei conti pubblici.
Fisco
Secondo Bruxelles, ottengono una valutazione complessivamente favorevole anche le misure fiscali contenute nella manovra. La flat tax, gli sgravi a sostegno delle famiglie e la riduzione delle aliquote per i premi di produttività vengono finanziati tramite un aumento del prelievo su banche e assicurazioni. La Commissione stima che l’impatto complessivo di queste misure sulle entrate sarà molto contenuto: la spesa netta e il disavanzo pubblico cresceranno di meno dello 0,1% del PIL nel 2026.
Spesa pubblica
Positivo anche il giudizio sugli interventi di spesa. I provvedimenti a favore delle famiglie – come il rafforzamento degli assegni familiari e del sostegno all’infanzia – il parziale blocco dell’aumento dell’età pensionabile, i fondi aggiuntivi destinati alla sanità, il nuovo sistema di detrazioni fiscali per gli investimenti (con aliquote più alte per le tecnologie green) e la proroga dei crediti d’imposta per il Sud nelle Zone Economiche Speciali, vengono tutti considerati sostenibili.
Bruxelles sottolinea infatti che tali misure sono finanziate grazie alla riprogrammazione delle risorse del PNRR e a ulteriori risparmi sia sulla spesa corrente che sugli investimenti pubblici.
Le sfide restano
Nonostante il parere positivo, la Commissione ricorda che la procedura per deficit eccessivo rimane aperta. Come ha precisato il commissario all’Economia Valdis Dombrovskis, ciò significa che l’Italia non sarà soggetta ad azioni immediate, ma resterà comunque sotto stretta osservazione.

Bruxelles richiama inoltre i problemi strutturali che continuano a pesare sul Paese: crescita economica debole, produttività stagnante e invecchiamento della popolazione. Si tratta di fattori che rappresentano sfide decisive per i prossimi anni.
Per questo motivo, la raccomandazione rivolta all’Italia (e agli altri Paesi dell’Eurogruppo) è di lavorare sia a livello nazionale sia collettivo per migliorare la produttività, rafforzare la sicurezza economica e garantire la sostenibilità dei conti pubblici nel lungo periodo.