Sconti su bollette luce e gas (ma non benzina): il nuovo decreto del Governo
Prorogati gli effetti del precedente decreto su gas ed energia, verso l'aumento dello sconto sui carburanti. Ma i benzinai dicono: "Settore prossimo al collasso".
Ancora sconti su luce e gas, in arrivo la proroga di quelli sulla benzina, in scadenza l'8 luglio 2022. Una nuova mossa del Governo per tamponare in qualche modo gli effetti del caro energia e dell'inflazione - almeno nell'immediato - per le famiglie italiane.
Luce e gas: cosa ha deciso il Governo
Il decreto è stato approvato con urgenza mercoledì 22 giugno e sostanzialmente prolunga le misure già in vigore grazie al precedente intervento, che sarebbe scaduto a fine mese. Si tratta di un intervento da oltre tre miliardi di euro.
L'intervento più massiccio (oltre due miliardi) è previsto per l'azzeramento degli oneri di sistema sulle bollette elettriche, mentre su quelle del gas sono previsti 481 milioni per il taglio dell’Iva, 470 per l'azzeramento degli oneri di sistema e 240 per gli scaglioni fino a 5.000 metri cubi all’anno.
Ma non solo: con il nuovo decreto viene anche prorogata sino al 31 marzo 2023 la tassazione sugli extraprofitti delle società energetiche che importano gas. Inoltre viene estesa fino al 31 dicembre alle imprese dello stoccaggio la garanzia finanziaria della Sace (la società pubblica per l’assicurazione del credito), già prevista dal decreto legge Aiuti per le aziende danneggiate dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni contro la Russia.
Confermata inoltre per altri tre mesi anche l'Iva al 5% sulle "somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali, contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi dei mesi di luglio, agosto e settembre 2022"
Benzina: cosa succederà
Il Decreto invece non contiene indicazioni sulla benzina. Lo sconto di 30,5 centesimi al litro scade l'8 luglio, ma visto anche l'aumento dei prezzi attualmente in vigore è impensabile che non venga prorogato. Lo ha confermato anche il ministro della Famiglia Elena Bonetti:
"La proroga del taglio delle accise per i carburanti non è nel decreto legge approvato oggi dal Consiglio dei ministri, ma verrà presto introdotta dal Governo con un provvedimento ministeriale".
L'Esecutivo, peraltro, sta ragionando non solo sulla proroga, ma anche sull'incremento dell'entità dello sconto, che passerebbe da 30,5 a 35 centesimi al litro.
Non ci sono certezze neppure sulla lunghezza del provvedimento, anche se è probabile che possa essere esteso quantomeno sino alla fine del periodo di vacanze.
Tetto sui prezzi?
Intanto da più parti si torna a parlare di un tetto sui prezzi. Ma è difficile che si possa applicare. Lo ha spiegato bene il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti:
"Il Governo è impegnato a trovare nuovi strumenti per mitigare i rincari. Ma non ci sarà un intervento diretto sui prezzi: le possibili conseguenze di un intervento del genere, date le strettissime interconnessioni fra le aziende del settore petrolifero e quelle degli altri settori produttivi, industriali e del terziario non sono prevedibili”.
I benzinai sul piede di guerra
Ma se da una parte serve un intervento per mitigare le conseguenze della crisi sulla popolazione, dall'altra bisogna tenere conto dei benzinai, che minacciano lo sciopero. Faib Confesercenti ha parlato di un settore vicino al collasso a causa della speculazione:
"I prezzi dei carburanti continuano a correre. Nonostante ciò il taglio delle accise è ancora attivo (-30,5 cent al litro fino all`8 luglio, con probabile proroga) e l’Opec+ abbia annunciato l’incremento della produzione. A condizionare il mercato è il fenomeno speculativo a livello internazionale. Esso spinge sopra i 2 euro al litro i carburanti, con ripercussioni pesantissime per i consumatori e insostenibili per i gestori che vedono diminuire progressivamente la propria redditività, scesa all’1,5%, a fronte dell’esplosione dei costi di gestione. Ancora poche settimane e il settore rischia il collasso".
"L’Italia deve porre con urgenza in sede europea un argine alla speculazione internazionale e imporre un tetto ai prezzi d’acquisto di carburanti e gas. In un mercato globalizzato una scelta nazionale potrebbe determinare carenze di approvvigionamenti, costi insopportabili e conseguenze gestionali imponderabili”.