Braccia incrociate

Sciopero nazionale dei corrieri Amazon venerdì 18 aprile 2025: consegne a rischio in tutta Italia

La protesta coinvolgerà circa 1.500 lavoratori e lavoratrici in tutta Italia e riguarda il rinnovo del contratto nazionale di secondo livello

Sciopero nazionale dei corrieri Amazon venerdì 18 aprile 2025: consegne a rischio in tutta Italia
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Giornata nera per Amazon e per chi attende la consegna di un pacco: domani, venerdì 18 aprile 2025, i corrieri dell’ultimo miglio della filiera Amazon incroceranno le braccia per 24 ore. A proclamare lo sciopero sono le sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, in seguito alla brusca interruzione delle trattative con Assoespressi per il rinnovo del contratto nazionale di secondo livello.

La protesta dei corrieri di Amazon

La protesta coinvolgerà circa 1.500 lavoratori e lavoratrici in tutta Italia, con presidi previsti nelle aree dove sono presenti insediamenti Amazon. Al centro della mobilitazione, il mancato accordo su condizioni ritenute essenziali dai sindacati: miglioramenti salariali, riduzione dei carichi di lavoro, maggiore tutela della sicurezza, specialmente in caso di condizioni meteorologiche avverse.

Tra le principali richieste dei lavoratori figurano:

  • Un incremento del valore della trasferta con adeguamenti salariali anno dopo anno;

  • Una riduzione strutturale dell’orario di lavoro e delle consegne, anche attraverso una diversa gestione della flessibilità;

  • Misure di sicurezza più incisive, tra cui la sospensione delle consegne in caso di allerta meteo rossa;

  • Percorsi di stabilizzazione dell’occupazione, con la riduzione del precariato.

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Per i clienti di Amazon, lo sciopero si tradurrà in ritardi nelle consegne per tutta la giornata di venerdì 18 aprile

"La trattativa si è interrotta bruscamente lo scorso 16 aprile – dichiarano le sigle sindacali – a causa delle rigidità mostrate da Assoespressi, che non ha accolto le nostre legittime richieste su temi fondamentali come salari, orari e sicurezza sul lavoro".

I sindacati sottolineano di aver partecipato con spirito costruttivo all’incontro richiesto da Assoespressi, ma denunciano la mancanza di un'apertura concreta su aspetti considerati irrinunciabili.

"Chiediamo ad Amazon di riconsiderare le modalità operative della gestione dell’ultimo miglio", aggiungono le organizzazioni sindacali, lasciando intendere che lo scontro potrebbe proseguire se non si registreranno progressi nei prossimi incontri.

Per i clienti di Amazon, lo sciopero si tradurrà in ritardi nelle consegne per tutta la giornata di venerdì 18 aprile. In particolare, saranno coinvolti i pacchi previsti per la consegna tramite il cosiddetto “ultimo miglio”, ovvero la fase finale del trasporto che porta il prodotto a casa dell’acquirente. Al momento, non sono previste soluzioni alternative da parte del colosso dell’e-commerce, che si affida totalmente a società terze per le consegne in Italia.

La replica di Amazon

Amazon, dal canto suo, ha preso le distanze dallo sciopero, precisandolo in una nota.

"Collaboriamo con decine di fornitori di servizi di consegna, che offrono opportunità lavorative a migliaia di persone. Lavoriamo con loro per definire obiettivi realistici, che non mettano pressione sui lavoratori".

Sulla questione della sicurezza, l’azienda ha ribadito di monitorare costantemente eventuali allerte meteo e di seguire le indicazioni delle autorità locali.

"Confidiamo – prosegue la nota – che le trattative tra fornitori, associazioni datoriali e sindacati possano riprendere presto e giungere a un accordo positivo".

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