svolta nel 2024

Saltano carte cultura e di merito per i giovani, tutto rinviato al 2024: per ora resta il "vecchio" bonus Renzi da 500 euro

Entrambe avranno valore di 500 euro: la prima sarà legata al reddito, la seconda sarà concessa solo a chi termina le superiori con il massimo dei voti

Saltano carte cultura e di merito per i giovani, tutto rinviato al 2024: per ora resta il "vecchio" bonus Renzi da 500 euro
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Giorgia Meloni aveva annunciato l'intenzione di rivedere il bonus cultura, che conferiva a tutti i 18enni italiani, a prescindere dal rendimento scolastico o dal tenore di vita delle famiglie, 500 euro.

Il nuovo modello voluto dal governo della leader di FdI, basato su due nuove carte giovani legate rispettivamente a situazione economica della famiglia e voto della maturità, è stato presentato nei giorni scorsi dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Tutto pronto...e in zona Cesarini salta tutto, o meglio, se ne riparlerà nel 2024, con una dote ridotta da 230 a 190 milioni.

È questa la principale novità emersa dal ritorno in commissione della legge di Bilancio, dopo il via libera per l’aula. A confermare che non ci saranno tagli per il 2023 è intervenuto il Mef:

"Nel prossimo anno la Carta della cultura Giovani sarà assegnata ai nati nell'anno 2004 mediante utilizzo delle risorse già impegnate nel 2022".

In sostanza i progetti del Governo Meloni per modificare App18 slittano al 2024, fino a quel momento resta in vigore App18, la misura lanciata dall'allora premier Matteo Renzi: tutti i neo 18enni avranno un bonus di 500 euro da spendere in cultura.

App18 come cambierà

Vediamo come cambierà negli intenti della leader di FdI il bonus (dal 2024). Protagoniste saranno due carte: una carta cultura e una carta merito. Entrambe avranno valore di 500 euro e potranno essere cumulabili, ma la prima sarà legata al reddito e quindi sarà data solo a chi proviene da una famiglia con un Isee massimo di 35mila euro. Mentre la seconda sarà concessa solo a chi termina le scuole superiori con il massimo dei voti.

E chi risponde ai due requisiti, potrà ottenere entrambe, quindi mille euro. Il risparmio per le casse dello Stato passerà dai 230 milioni attuali ai 190 stimati con il passaggio alle due carte.

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, illustrando le novità, qualche giorno fa:

"Tutti quelli che per settimane hanno raccontato la favola della cancellazione di 18app sono stati sonoramente smentiti dai fatti. Al posto del vecchio bonus, nascono due strumenti efficienti e moderni per incentivare i giovani ai consumi culturali: la Carta Cultura Giovani e la Carta del Merito. Verranno anche rafforzati i meccanismi anti-truffe, per dire definitivamente addio alle frodi, che la Guardia di Finanza ha quantificato in circa 17 milioni di euro, una cifra considerevole. I consumi culturali, soprattutto nelle giovani generazioni, sono un fattore di crescita civile. E mettere il merito al centro è un’operazione di riformismo conservatore, un cambio di paradigma che incentiva uno sviluppo armonico della società”.

Le critiche

Le prime critiche alla proposta del governo Meloni erano arrivate dalle associazioni di categoria:

“Siamo preoccupatissimi, non solo la soglia Isee esclude una parte rilevante dei ragazzi, ma le complicatissime procedure necessarie ad accedere al provvedimento scoraggeranno anche tutti gli altri” ha detto Ricardo Franco Levi, presidente dell’Associazione italiana editori.

Dello stesso avviso anche Confindustria cultura, il cui presidente, Innocenzo Cipolletta, ha espresso “forte rammarico e preoccupazione” per la cancellazione “della 18App così come la conosciamo”.

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