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Reddito di cittadinanza sospeso: le città dove sono stati tagliati più contributi

Sono oltre 169.000 le famiglie che dovranno essere prese in carico dai servizi sociali. La città più "colpita" è Napoli

Reddito di cittadinanza sospeso: le città dove sono stati tagliati più contributi
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La sospensione del Reddito di cittadinanza a migliaia di famiglie da agosto 2023 sta creando parecchie discussioni. L'annuncio, arrivato venerdì 28 luglio 2023 con un sms sui cellulari dei beneficiari (169.000 famiglie in tutto), ha subito scatenato il finimondo a Napoli, ma non solo. E oggi, lunedì 31 luglio 2023, nella città partenopea è previsto anche un presidio di protesta. Intanto, la politica discute e polemizza. Ma quali sono le città dove sono stati tagliati più contributi?

Reddito di cittadinanza sospeso: la classifica delle città con più tagli

La città dove si concentrano maggiormente i tagli è Napoli, che quasi doppia tutte le altre. Al secondo posto c'è Roma, mentre il podio è completato da Palermo. Nella "top ten" figurano solo due province del Nord Italia, Torino (all'ottavo posto) e Milano (al decimo).

Di seguito la classifica con le relative sospensioni:

  1. Napoli 21.507
  2. Roma 12.225
  3. Palermo 11.573
  4. Catania 8.974
  5. Caserta 7.635
  6. Cosenza 5.234
  7. Salerno 4.806
  8. Torino 4.615
  9. Reggio Calabria 3.714
  10. Milano 3.278

A livello regionale è invece la Sicilia l'area più colpita, con circa 37.600 sospensioni, seguita dalla Campania con 36.700.

Dall'altra parte della classifica, cinque province restano sotto quota 100 sospensioni:

  1. Bolzano 29
  2. Belluno 59
  3. Aosta 71
  4. Gorizia 98
  5. Lecco 99

 A chi è stato sospeso il Reddito di cittadinanza

Il messaggio è arrivato a chi si trova in nuclei familiari nei quali non ci sono componenti disabili, minori o over 65, come prevede la nuova normativa.

Costoro dovranno essere presi in carico dai servizi sociali del Comune, ma la situazione non è semplice, anche per una questione di sovraccarico lavorativo per gli uffici municipali, soprattutto visto che siamo ad agosto e parte del personale degli uffici è o andrà in ferie.

Le polemiche e le proteste

La questione ha sollevato naturalmente feroci polemiche politiche. Tra i più duri, prevedibilmente, il leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte, che ha aspramente criticato - come del resto in passato - la scelta di ammainare la "bandiera" grillina.

"È una guerra ideologica condotta sulla pelle dei più deboli, un disastro sociale, una vendetta contro il Movimento che però pagano gli italiani".

Non meno dura la segretaria del Partito Democratico Elly Sclhein, che ha accusato l'Esecutivo di essere "brutale persone che hanno difficoltà a mettere insieme pranzo e cena".

Sulla questione è intervenuto anche l'ex presidente dell'Inps Pasquale Tridico, che ha parlato di Governo "forte con i deboli e debole con i forti".

Lo stesso Tridico, però, è finito nel mirino di Fratelli d'Italia, che ha proposto la formazione di una commissione d'inchiesta per valutare il suo operato in merito alle tante truffe legate al Reddito di cittadinanza smascherate nel tempo. L'ex presidente Inps però si è detto molto tranquillo:

"Sotto la mia gestione ho creato una direzione antifrode che non è mai esistita prima. Il sussidio è stata la misura più controllata di sempre".

Oggi, intanto, è previsto un presidio di protesta sotto la sede Inps di Napoli.

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