Reddito di cittadinanza addio, arriva la "Mia": a chi spetta, quando parte e le cifre
Il Governo ha pronta la riforma: stretta su durata, importi e requisiti Isee
La riforma del Governo è pronta. Il Reddito di cittadinanza si prepara a farsi da parte per lasciare spazio a Mia, la Misura di inclusione attiva. Ecco di cosa si tratta e cosa prevede il decreto legge redatto dalla ministra del Lavoro Elvira Calderone.
Dal Reddito di cittadinanza alla Misura di inclusione attiva (Mia)
Non si tratta di un vero e proprio addio, ma bensì di un "cambio di look". Il celebre e tanto discusso Reddito di cittadinanza, strumento di sostegno sociale introdotto per la prima volta nell'aprile 2019, è pronto ad evolversi nella Misura di inclusione attiva.
Il decreto legge, realizzato dal Ministro al Lavoro Elvira Calderone, verrà presentato ufficialmente nel corso del prossimo Consiglio dei Ministri. Il testo del Dl, tuttavia, è ora al vaglio del Ministero dell'Economia, il quale, in merito ha affermato:
"Per fare tutto, compreso l’allargamento della platea di lavoratrici ammesse a Opzione donna e il rafforzamento delle politiche attive, servirebbe quasi un miliardo di euro".
La strada però sembra sempre più spianata verso l'introduzione del nuovo strumento di sostegno sociale: la Mia dovrebbe scattare già quest’anno, dopo i sette mesi di proroga accordati ai beneficiari del Reddito di cittadinanza con la legge di Bilancio 2023. La Misura di inclusione attiva, quindi, si dovrebbe poter chiedere da agosto o più realisticamente dal primo settembre.
Misura di inclusione attiva (Mia): di cosa si tratta
Ma come funziona, quindi, la nuova Misura di inclusione attiva e come cambia rispetto al precedente Reddito di Cittadinanza?
Il Corriere della Sera, a riguardo, ha anticipato che il provvedimento economico si sdoppierà: "i potenziali beneficiari della Mia, in linea con quanto deciso con la manovra, verranno divisi in due platee: famiglie povere senza persone occupabili e famiglie con occupabili".
Le prime sono quelle dove c’è almeno un minorenne o un anziano over 60 o un disabile. Le seconde quelle dove non ci sono queste situazioni ma almeno un soggetto tra 18 e 60 anni d’età. In entrambi i casi, però, la riforma prevede una stretta negli importi e nella durata del sussidio.
Queste famiglie, infatti, "continueranno a ricevere il sussidio, la Mia appunto, il cui importo base (per un single) dovrebbe restare di 500 euro al mese, come nel Reddito. C’è invece ancora discussione sulla quota aggiuntiva nel caso in cui il beneficiario debba pagare l’affitto (il Reddito in questo caso prevede fino a 280 euro al mese). Con la Mia questa quota potrebbe essere alleggerita e modulata sulla numerosità del nucleo familiare".
La stretta principale, però, riguarderà gli occupabili: l’ipotesi che ha più chance è quella che vede l’assegno base ridotto a 375 euro. Inoltre, mentre per i poveri tout court la Mia durerà, in prima battuta, fino a 18 mesi (come ora il Reddito), per gli occupabili non più di un anno.
Altra modifica rispetto al Reddito di cittadinanza riguarda il fatto che con la Misura di inclusione attiva non si potrà chiedere a ripetizione: Per le famiglie senza occupabili, dalla seconda domanda in poi, la durata massima della Mia si ridurrà a 12 mesi, mentre per i nuclei con persone occupabili, invece, la Mia scadrà al massimo dopo un anno la prima volta e dopo sei mesi la seconda e una eventuale terza domanda di sussidio si potrà presentare solo dopo una pausa di un anno e mezzo.
Modifica dei requisiti Isee
Tra Reddito di cittadinanza e Mia cambiano anche i requisiti Isee. Il nuovo provvedimento, infatti, prevede una forte stretta: il tetto per aver diritto alla nuova Misura di inclusione attiva dovrebbe infatti scendere dagli attuali 9.360 euro a 7.200 euro. Un taglio che rischia di escludere una fetta significativa della platea di potenziali beneficiari, stimata presumibilmente in un terzo di coloro che oggi usufruiscono del sussidio.
Previsto invece un aumento dell’importo del sussidio in base al numero dei componenti la famiglia, per migliorare l’assistenza ai nuclei numerosi.
Verrà creata una piattaforma nazionale per la Mia
Il Governo, al fine di migliorare l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro, avrebbe intenzione di creare una piattaforma nazionale sotto la regia del ministero del Lavoro dove gli occupabili dovranno obbligatoriamente iscriversi e dove potranno ricevere le offerte congrue di lavoro. Basterà rifiutarne una per decadere dalla prestazione.
Tra le misure previste anche un rafforzamento ulteriore dei controlli sulla decadenza dal beneficio per chi non rispetta gli impegni previsti dai patti di inserimento al lavoro o di inclusione sociale, e quelle sui reati per chi dichiara il falso o lavora in nero pur prendendo il sussidio.