maggioranza divisa

Altri 200 milioni per il reddito di cittadinanza. E il Governo si spacca (ancora)

Per il M5S è intoccabile, il Pd vorrebbe modificarlo, Lega, Italia Viva e Forza Italia per l'abolizione. Sintesi affidata a Draghi.

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Dopo delega fiscale e Green pass, la maggioranza di Governo si spacca ancora. Il terreno di scontro questa volta è il reddito di cittadinanza. Da una parte - ca va sans dir - il Movimento Cinque Stelle, che ne ha fatto la sua bandiera, insieme al Pd, dall'altra Lega, Forza Italia e Italia Viva. In mezzo, a fare sintesi e trovare una mediazione, come sempre il premier Mario Draghi.

Reddito di cittadinanza, il Governo si spacca (di nuovo)

La scorsa settimana il tema è stato discusso in Consiglio dei Ministri. Quando il titolare del dicastero all'Economia Daniele Franco ha parlato di rifinanziamento per duecento milioni di euro nel 2021 la maggioranza si è spaccata.

Il tema sarà contenuto nella legge di Bilancio che dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri martedì, ma resta da vedere come.

I favorevoli

L'ex premier Giuseppe Conte - oggi leader del M5S - è stato chiaro: "Giù le mani dal reddito di cittadinanza". Per i grillini, che ne hanno fatto una bandiera, il provvedimento va tenuto e finanziato ulteriormente anche nei prossimi anni. Anche per il presidente della Camera Roberto Fico il Rdc rimane una misura "intoccabile"

A sostegno anche il Pd. Il segretario Enrico Letta ha parlato più volte di misura da modificare, ma non da cancellare.

I contrari

Dall'altra parte, i più agguerriti avversari del reddito di cittadinanza sono i ministri e i parlamentari della Lega, quasi a voler segnare il definitivo distacco dal Movimento Cinque Stelle (il provvedimento fu infatti approvato dall'allora governo gialloverde). Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti si è infatti augurato senza mezzi termini "che il decreto finale non lo contenga".

Dura la reazione grillina, che dà la misura del clima che si respira all'interno dell'Esecutivo sulla questione:

"Giorgetti è in vacanza a insultare le persone che vivono sotto la soglia di povertà, che torni a Roma a lavorare".

Un costo sempre più alto

Se la spaccatura è avvenuta per 200 milioni di euro, figurarsi cosa potrà accadere in un prossimo futuro. Sì, perché questo stanziamento serve per arrivare a fine anno, dopodiché bisognerà valutare attentamente il da farsi. Perché il reddito di cittadinanza - anche a causa della pandemia, che ha drasticamente colpito anche l'economia del nostro Paese - è sempre più costoso. Dalla prima metà del 2019 – periodo in cui è entrato in vigore il RdC – fino alla fine di quest’anno, l’investimento dello Stato per questa misura ammonta a 19,6 miliardi: 3,8 nel 2019, 7,2 nel 2020 e 8,6 miliardi nel 2021. E per il 2022 è prevista una spesa di 7,7 miliardi. Troppi secondo gli oppositori della misura, che puntano alla sua cancellazione. Più probabile che si arrivi a una modifica, che renda magari più complesso accedere alla misura e che preveda dei tagli a ogni rifiuto di un posto di lavoro. Quel che è certo è che anche su questo tema saranno settimane intense per l'Esecutivo di Mario Draghi.

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