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Produzione industriale: a settembre 2025 crescita mensile del 2,8%, ma il trimestre resta in calo

Nonostante il recupero mensile, la media del trimestre registra una flessione, con segnali positivi concentrati in alcuni settori e cali persistenti in altri comparti chiave

Produzione industriale: a settembre 2025 crescita mensile del 2,8%, ma il trimestre resta in calo

Secondo i dati Istat pubblicati oggi, mercoledì 12 novembre 2025, la produzione industriale italiana a settembre 2025 mostra un aumento congiunturale del 2,8% rispetto ad agosto, segnalando un recupero dopo il calo registrato nel mese precedente.

Tuttavia, nell’arco del terzo trimestre, il livello complessivo della produzione rimane in flessione dello 0,5% rispetto al periodo aprile-giugno 2025.

Incrementi mensili per tutti i comparti principali

L’indice destagionalizzato evidenzia variazioni positive in tutti i principali raggruppamenti di industrie. L’aumento più consistente riguarda il settore energetico, con un incremento del 5,4% su base mensile. Incrementi più contenuti si osservano nei beni strumentali (+1,4%), nei beni intermedi (+1,3%) e nei beni di consumo (+1,0%).

I dati mostrano come la ripresa mensile sia diffusa, ma più marcata in alcuni settori, mentre altri crescono in maniera più moderata.

Andamento tendenziale e correzione per il calendario

Al netto degli effetti di calendario, a settembre 2025 l’indice generale registra una crescita tendenziale dell’1,5%. Il mese ha avuto 22 giorni lavorativi, uno in più rispetto ai 21 di settembre 2024, un fattore che contribuisce a spiegare parte della dinamica positiva.

Tutti i principali raggruppamenti mostrano un andamento tendenziale in crescita: i beni di consumo aumentano del 2,3%, i beni intermedi del 1,3%, i beni strumentali dello 0,9% e l’energia dello 0,6%.

Settori trainanti e in flessione

L’analisi per settore economico mette in evidenza i comparti con le performance più elevate: la fabbricazione di computer e prodotti elettronici segna un incremento tendenziale del 12,3%, le industrie alimentari, bevande e tabacco crescono del 9,2%, mentre la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici registra un aumento del 3,8%.

Al contrario, i settori che registrano le flessioni più significative sono le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-4,4%), l’industria del legno, carta e stampa (-4,1%) e la fabbricazione di prodotti chimici (-4,0%).

Il commento sui dati mensili e trimestrali

Secondo l’Istat, l’incremento mensile di settembre segna un rimbalzo dopo la caduta di agosto, e la dinamica positiva coinvolge tutti i principali comparti. Tuttavia, la media del terzo trimestre 2025 resta negativa, con una diminuzione dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti.

Anche in termini tendenziali, l’indice corretto per il calendario mostra una crescita estesa a tutti i raggruppamenti, ma senza riportare la produzione a livelli decisamente positivi su base trimestrale.

Il giudizio dell’Unione Nazionale Consumatori

Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha commentato il dato Istat definendo la crescita mensile un rimbalzo atteso, ma non sufficiente a modificare la tendenza complessiva.

“Rialzo insoddisfacente! Dopo il crollo di agosto, era scontato un rimbalzo congiunturale. Il dato rilevante, quindi, è quello su base annua, che segna un miglioramento dell’1,5%, positivo quindi ma non così significativo e apprezzabile”, ha dichiarato Dona.

Il presidente dell’associazione ha sottolineato come il dato trimestrale rimanga negativo:

“Infatti, non basta nemmeno per tornare in territorio positivo su base trimestrale, visto che, rispetto al periodo aprile-giugno 2025, nel terzo trimestre la produzione scende dello 0,5%. Se a questo si aggiunge il gap rispetto ai cali tendenziali durati ininterrottamente da febbraio 2023 a marzo 2025, è chiaro che non c’è affatto da stare allegri”.