Il mese di novembre 2025 porta con sé alcune novità importanti per i pensionati italiani. I pagamenti delle pensioni saranno infatti posticipati a causa della festività di Ognissanti, mentre nello stesso periodo si concluderanno diverse trattenute fiscali e il recupero dei bonus una tantum erogati negli anni precedenti. Ecco tutti i dettagli aggiornati sui pagamenti INPS di novembre 2025.
Pagamento delle pensioni: quando arriva l’accredito di novembre 2025
Il consueto accredito delle pensioni, normalmente previsto per il primo giorno del mese, slitterà a lunedì 3 novembre 2025.
Il rinvio è dovuto alla coincidenza con la festa di Ognissanti (1° novembre) e con la domenica 2 novembre 2025, giornate non bancabili.
- Accredito bancario: lunedì 3 novembre 2025
- Ritiro in posta: stesso giorno, con eventuale turnazione per lettera alfabetica (come da prassi locale)
- Correntisti BancoPosta: possibile anticipo a sabato 1° novembre, se previsto dal proprio istituto.
Per chi ritira l’assegno in posta, ecco il calendario dei pagamenti.
- cognomi A/B – lunedì 3 novembre 2025;
- cognomi C/D – martedì 4 novembre 2025;
- cognomi E/K -mercoledì 5 novembre 2025;
- cognomi L/O – giovedì 6 novembre 2025;
- cognomi P/R – venerdì 7 novembre 2025;
- cognomi S/Z – sabato 8 novembre 2025 (solo mattina).
Ritenute fiscali di novembre: fine del ciclo 2024
Il mese di novembre rappresenta anche la conclusione delle principali ritenute fiscali applicate sulle pensioni nel corso del 2025, relative all’anno d’imposta 2024.
Dall’importo netto dell’assegno vengono infatti detratte:
- IRPEF mensile,
- Addizionale regionale,
- Addizionale comunale, calcolate sui redditi del 2024 e ripartite in 11 rate da gennaio a novembre 2025.
Con la mensilità di novembre termina quindi il recupero delle imposte dovute agli enti locali, che riprenderà da gennaio 2026 con riferimento all’anno d’imposta successivo.
Ricalcolo delle ritenute erariali: chi deve ancora restituire
A novembre si conclude anche il ricalcolo a consuntivo delle ritenute erariali applicate nel 2024.
L’INPS procede ogni anno a verificare che le imposte trattenute siano effettivamente corrispondenti a quanto dovuto su base annua.
Se il pensionato ha subito ritenute inferiori al dovuto, l’istituto provvede a recuperare le differenze nei mesi successivi.
In particolare:
- Le differenze vengono generalmente recuperate tra gennaio e febbraio 2025;
- Se l’importo non risulta estinto, la trattenuta prosegue fino a novembre 2025;
- Per i pensionati con reddito annuo inferiore a 18.000 euro e debiti fiscali superiori a 100 euro, l’INPS prevede una rateazione fino a novembre.
Fine del recupero dei bonus una tantum da 200 e 150 euro
Novembre 2025 segna anche la chiusura definitiva del recupero dei bonus una tantum da 200 e 150 euro concessi tra il 2022 e il 2023.
Tali agevolazioni, introdotte dal Governo Draghi per compensare l’aumento del costo della vita, erano state erogate automaticamente sulla base dei redditi 2021.
Successive verifiche dell’Agenzia delle Entrate hanno però riscontrato che alcuni beneficiari superavano la soglia di reddito di 35.000 euro annui e quindi non avevano diritto al bonus.
Per questi casi, l’INPS ha disposto il recupero degli importi non dovuti tramite:
- Trattenute mensili da 50 euro sull’importo netto della pensione, a partire da luglio o agosto;
- In alternativa, avvisi di pagamento tramite PagoPA, per chi non percepisce la pensione direttamente dall’INPS.
- Il recupero si concluderà per tutti i soggetti interessati con la rata di novembre 2025.