Verso il DDL Nucleare

Orsini (Confindustria): "Mini centrali nucleari nelle aziende"

“Per noi l’energia è fondamentale per tenere in piedi le imprese”. Il ministro: “In pochi giorni Ddl nucleare arriva in Cdm”

Orsini (Confindustria): "Mini centrali nucleari nelle aziende"
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"Da noi l'energia è fondamentale per tenere in piedi le aziende, dunque se avete problemi con i sindaci ci candidiamo a fare da comunità energetica, con mini centrali nucleari nelle nostre ditte".

Una battuta, ma forse nemmeno troppo, quella rivolta dal presidente di Confindustria Emanuele Orsini al ministro all'Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto durante un incontro sui temi economici di Forza Italia a Milano.

Confindustria e le mini centrali nelle aziende

Il tema del nucleare è sempre vivo in Italia, e ora nella "partita" entra anche Confindustria, con una provocazione (ma nemmeno troppo) del suo presidente .

"Siamo consapevoli che serviranno circa otto anni per arrivare ad avere energia nucleare disponibile", ha aggiunto poi Orsini.

"L'Europa produce il 7-8 % delle emissioni mondiali, a fronte del 15% del Pil: stiamo regalando quote ad altri continenti a discapito del nostro, e questo non possiamo più permettercelo. E' giusto produrre meno Co2, ma non possiamo nemmeno pensare che, a fronte di altri continenti che non lo fanno, siamo quelli che distruggono la propria industria", ha poi aggiunto.

Le parole del ministro Pichetto

Il ministro, intanto, ha fatto il punto della situazione.

"Il provvedimento sul nucleare è stato trasmesso a Palazzo Chigi, c'è il percorso ordinario e formale che riguarda il Dipartimento affari giuridici che fa eventuali correzioni di tipo logistico, ma credo che nel giro di pochi giorni possa arrivare alla valutazione del Consiglio dei ministri".

 

Il ministro Pichetto

"Entro due anni si attua, magari a metà 2027, ma dipende dai tempi del Parlamento: è una legge delega e ci vorrà qualche mese".

"Il referendum fatto in passato era su una Topolino, qui parliamo di una Ferrari. Ci vuole la giusta informazione, è fondamentale creare condizioni di conoscenza a livello di Paese".

Un accenno, infine, sui costi dell'energia.

"Siamo a metà del guado, e questo è il momento che dobbiamo costruire il ponte, e riuscire a fare il transito dei 2-3-4-5 anni in attesa di un assestamento sul modello dell'energia che ci permetta di essere alla pari di altri. Altrimenti il nostro sistema produttivo, o gran parte, mantenendo le differenze che abbiamo rispetto a Francia, Germania e Spagna, non sarà competitivo. Perderemo competitività".

 

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