Nucleare in Italia, Pichetto Fratin: "Entro il 2030 l'avremo anche noi"
In cosa consiste la legge delega e quale sarà l'iter: secondo il ministro dell'Ambiente "non contrasta con il referendum"

Venerdì 28 febbraio 2025, il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera a un disegno di legge che delega il governo a regolamentare il settore del nucleare sostenibile. L'iniziativa, promossa dal ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, ha l'obiettivo di sviluppare una produzione di energia nucleare a basse emissioni di carbonio, migliorando la sicurezza energetica del Paese e contribuendo alla decarbonizzazione.
Italia: un passo verso il nucleare
Durante la conferenza stampa successiva all'approvazione del disegno di legge, il ministro Pichetto Fratin ha espresso con determinazione la sua visione per il futuro energetico italiano:
"Entro il 2030 avremo il nucleare in Italia. Ne sono convinto".
Il testo della legge delega sarà presentato in Parlamento già la prossima settimana, dove è previsto un ampio dibattito. L'obiettivo del governo è ottenere l'approvazione della legge entro la fine dell'anno, per poi emanare i decreti legislativi necessari nel corso dei successivi dodici mesi. Questo iter permetterebbe di creare un quadro normativo chiaro per l'adozione della tecnologia nucleare nel Paese.
Il ministro Pichetto Fratin ha inoltre chiarito che “i referendum in Italia sono abrogativi, questa scelta non va a contrastare quella decisione, il disegno di legge dice che non ci saranno più le grandi centrali”.
Il ruolo del nucleare nel mix energetico italiano
Secondo il ministro, il nucleare di nuova generazione, combinato con le energie rinnovabili, consentirà all'Italia di raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e garantire una maggiore sicurezza energetica. Il piano nazionale prevede l'integrazione di questa fonte di energia innovativa e programmabile nel sistema energetico italiano, come delineato nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).
La delega legislativa affida al governo il compito di adottare, entro un anno dall'entrata in vigore della legge, una serie di decreti per regolamentare l'intero ciclo di vita del nucleare sostenibile. Questo includerà aspetti come la sperimentazione, la localizzazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti, nonché la produzione e il riprocessamento del combustibile nucleare secondo principi di economia circolare. Un'attenzione particolare sarà rivolta anche alla gestione dei rifiuti radioattivi, alla disattivazione degli impianti obsoleti e alla ricerca nel campo della fusione nucleare. Inoltre, verrà istituita un'Autorità indipendente per la sicurezza, la vigilanza e il controllo del settore.
Le sfide e le opportunità per l'Italia
Attualmente, l'Italia dipende in larga parte dall'importazione di energia elettrica, specialmente nelle ore notturne. Con l'invecchiamento delle centrali nucleari francesi e l'aumento della domanda, il rischio di instabilità energetica potrebbe crescere. Il governo Meloni ritiene che un mix energetico che comprenda il nucleare possa ridurre la dipendenza da fonti esterne e rafforzare la sicurezza energetica nazionale.
Nonostante i costi iniziali elevati per la costruzione dei reattori di piccole dimensioni, si prevede che, con l'aumento della produzione in serie, il costo del nucleare possa diventare competitivo rispetto alle energie rinnovabili. Secondo le analisi della Piattaforma Nazionale per un Nucleare Sostenibile, i primi reattori di nuova generazione potrebbero entrare in funzione già nel prossimo decennio.
Il ruolo dell'industria nucleare italiana
Sul fronte industriale, l'Italia può contare su una solida esperienza nel settore della fusione atomica e su collaborazioni internazionali con Paesi che utilizzano la fissione come fonte di energia. Tuttavia, le imprese italiane si trovano in una posizione di svantaggio nel settore dei reattori raffreddati ad acqua (Small Modular Reactors - SMR), poiché richiedono un ridimensionamento tecnologico rispetto ai reattori di grandi dimensioni già esistenti.
D'altro canto, nel settore dei reattori raffreddati a metallo liquido (Advanced Modular Reactors - AMR), le industrie italiane, con il supporto dell'ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile), sono ben posizionate rispetto ai competitor internazionali. Questi reattori, una volta dimostrata la loro sostenibilità, potrebbero aprire nuove opportunità di mercato, con l'Italia che potrebbe assumere un ruolo di primo piano nel settore.
"Entro il 2030"
Il governo prevede che le prime centrali nucleari di nuova generazione possano entrare in funzione entro il 2030. Il piano include anche la creazione di un'Autorità indipendente per la sicurezza nucleare, incaricata di vigilare sulle infrastrutture e garantire il rispetto delle normative.