Mutuo, con rialzo tassi potere d'acquisto sceso del 26%
A marzo nuovi aumenti. E la situazione potrebbe non migliorare per un bel po'...
Il rialzo dei tassi di interesse effettuato dalla Banca centrale europea, al fine di fronteggiare la forte inflazione di questo periodo, sta generando drastiche conseguenze sui mutui e i prestiti alle famiglie e imprese, il cui potere di acquisto si è ridotto del 26%.
Mutuo, con rialzo tassi potere d'acquisto sceso del 26%
La Bce per fronteggiare l'inflazione, dallo scorso luglio ha alzato il costo del denaro all'ingrosso portandolo così a 300 punti base. Un aumento che a marzo salirà ancora di altri 50 punti, destinato poi a crescere nuovamente nei prossimi mesi.
Il provvedimento della Banca centrale europea ha quindi portato i tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento principali e su quelle di finanziamento marginale rispettivamente al 3% e al 3,25%.
Per fare un esempio chiarificatore, oggi per un immobile da 148.000 euro servono rate di mutuo da 550 euro al mese. Un anno fa, pagando la stessa cifra, si poteva acquistare una casa da 200.000 euro. Dunque il potere di acquisto è sceso del 26%.
Tasso fisso o variabile?
Negli ultimi tempi, la crescita dei tassi di interesse ha spinto molti a scegliere i mutui a tasso fisso, per bloccare così le rate sottraendole così alle oscillazioni del mercato.
Ma cosa succederà ora? A marzo, come detto, è previsto un nuovo incremento dei tassi di interesse. Ma l'inflazione sta - seppur lentamente - scendendo. E molti Paesi europei (Italia compresa) spingono per la limitazione dei tassi. Una situazione a cui potremmo però arrivare soltanto tra qualche mese. Nell'immediato, invece, dobbiamo aspettarci un aumento dei prezzi.