Settembre porta una ventata di ottimismo al mercato automobilistico europeo. Secondo i dati diffusi da Acea, l’associazione dei costruttori europei, in Europa Occidentale (Ue, Paesi Efta e Regno Unito) sono state immatricolate 1.236.876 autovetture, in aumento del 10,7% rispetto a settembre 2024, quando le consegne erano state 1.116.975.
Si tratta del terzo mese consecutivo di crescita, un risultato che interrompe la stagnazione della prima parte dell’anno e consente di chiudere i primi nove mesi del 2025 con un bilancio positivo: 9.928.527 immatricolazioni, pari a un incremento dell’1,5% sull’anno precedente (in copertina Antonio Filosa amministratore delegato di Stellantis ospite a Cinque Minuti su Rai 1).
Un mercato in recupero: l’elettrico il traino
L’aumento diffuso interessa quasi tutti i principali Paesi europei: Spagna (+16,4%) e Germania (+12,8%) guidano la crescita, seguite da Italia (+4,2%) e Francia (+1%).
Nella sola Unione europea, le immatricolazioni di settembre sono state 888.672 (+10% su base annua), mentre il cumulato gennaio-settembre si è attestato a 8.057.335 unità (+0,9%). Il tasso di crescita medio annuo dal 2019 resta negativo (-6,1%), con un calo del 31,5% rispetto al periodo pre-pandemia.

La crescita dell’elettrico continua a trainare la transizione. Nei primi nove mesi del 2025 in Europa Occidentale sono state immatricolate 1.796.688 auto elettriche, in aumento del 25,4% rispetto al 2024 e con una quota di mercato del 18,1% (contro il 14,7% dell’anno scorso).
In Italia, invece, il contributo resta modesto: pur con un incremento delle vendite del 26,6%, la quota delle elettriche è salita solo dal 4% al 5,2%, una delle più basse dell’area.
Stellantis in crescita: +11,5% a settembre
Tra i grandi gruppi, Stellantis registra un settembre brillante. Le immatricolazioni in Europa hanno raggiunto 165.457 unità, in aumento dell’11,5% su base annua, con una quota di mercato del 13,4% (13,3% un anno fa).
Tuttavia, il cumulato dei primi nove mesi resta negativo: 1.464.419 auto vendute, in calo del 5,6% rispetto al 2024, quando erano state 1.550.647. La quota complessiva scende dal 15,9% al 14,7%.
Secondo la nota ufficiale del gruppo, “la strategia smart car ha sostenuto i risultati di settembre, con modelli come Citroën C3, FIAT Grande Panda e Opel Frontera che hanno accelerato gli ordini, mantenendo la leadership nel segmento delle ibride con una quota del 15,2%, in crescita di oltre 4 punti rispetto al 2024“.
“L’impegno di Stellantis con l’Italia non è in discussione. L’Italia è al centro del progetto strategico del futuro e lo stiamo dimostrando con fatti concreti – ha affermato Antonio Filosa amministratore delegato di Stellantis ospite a Cinque Minuti su Rai 1 condotto da Bruno Vespa, commentando i prossimi investimenti negli USA -. Lanceremo la GCompass a Melfi, la Fiat 500 Ibrida a Mirafiori, Torino”.
Volkswagen stabile, cinesi in corsa, Tesla arretra
Il Gruppo Volkswagen resta leader del mercato con 241.368 immatricolazioni (+11,1%) e una quota del 27,5% nei primi nove mesi (+1 punto rispetto al 2024).

Prosegue la scalata dei brand cinesi, spinti da BYD e MG (Saic), che a settembre hanno raggiunto una quota record del 7,4% (+149% su base annua). BYD ha quadruplicato le vendite a 24.963 unità, superando Fiat, mentre MG ha toccato 34.000 consegne (+75,5%).
In controtendenza Tesla, che a settembre ha registrato un calo del 10,5% a 40.000 auto (quota 3,2%), e una flessione del 28,5% nei primi nove mesi, pur mantenendo la Model Y come l’auto più venduta d’Europa.
Un rimbalzo, non ancora una ripresa strutturale
La crescita del 10,7% di settembre rappresenta una boccata d’ossigeno per il settore automobilistico europeo, ancora alle prese con tassi d’interesse elevati, costi energetici e forte competizione globale. Il mercato si sta trasformando: l’elettrificazione accelera, le quote dei motori termici scendono, e i nuovi player asiatici avanzano rapidamente.
La sfida per i costruttori europei – da Stellantis a Volkswagen, passando per Renault e Mercedes-Benz – sarà consolidare questa ripresa fragile e tradurla in una crescita sostenibile, in un contesto di transizione industriale senza precedenti.