Mediobanca punta sul Wealth Management: offerta di scambio su Banca Generali per 6,3 miliardi
Con l'operazione Mediobanca punta a rafforzare la gestione patrimoniale, raddoppiare i ricavi del settore e quadruplicare l'utile, accelerando il piano di trasformazione avviato dieci anni fa

Mediobanca compie una mossa strategica: l’istituto guidato da Alberto Nagel ha annunciato un'offerta pubblica di scambio (OPS) sul 100% di Banca Generali, proponendo in cambio la propria partecipazione in Assicurazioni Generali.
Mediobanca punta sul Wealth Management
L'operazione, si legge in una nota ufficiale, prevede per Mediobanca la cessione della quota detenuta nel Leone di Trieste e un contemporaneo investimento in Banca Generali per un valore di 6,3 miliardi di euro. Secondo Piazzetta Cuccia, questa iniziativa rappresenta un'evoluzione del legame tra Mediobanca e Generali: da una semplice partecipazione finanziaria si passa a una solida partnership industriale.
Con l’integrazione di Banca Generali, Mediobanca punta a diventare un leader del settore Wealth Management, raggiungendo asset in gestione per 210 miliardi di euro, ricavi annuali per 2 miliardi e un potenziale di crescita annua di oltre 15 miliardi. Questa strategia si inserisce nel più ampio progetto "One brand - One culture", che mira a rendere il Wealth Management la principale attività del Gruppo.
Gli obiettivi
A operazione completata, Mediobanca prevede di raddoppiare i ricavi del comparto a 2 miliardi di euro, pari al 45% dei ricavi consolidati, e quadruplicare l'utile netto della divisione a 800 milioni di euro, rappresentando così il 50% del profitto totale del gruppo. Inoltre, si stimano sinergie per circa 300 milioni di euro, di cui metà derivanti da risparmi sui costi, il 28% da nuove fonti di ricavo e il 22% da ottimizzazione del funding.
I piani finanziari sono ambiziosi: si attende un ritorno sul capitale investito (ROTE) in crescita dal 14% a oltre il 20%, un aumento dell'utile netto consolidato del 15% fino a 1,5 miliardi di euro e il mantenimento di un solido coefficiente patrimoniale CET1 al 14%. Confermata anche la politica di remunerazione degli azionisti, con la distribuzione di dividendi cumulati per 4 miliardi di euro entro il 2026, garantendo un rendimento del 22% nei prossimi 18 mesi.
Per discutere e approvare l’operazione è stata convocata l’assemblea degli azionisti di Mediobanca per il prossimo 16 giugno.
Commentando la transazione, l'amministratore delegato Alberto Nagel ha sottolineato come "cambi radicalmente il rapporto con Generali, trasformandosi in una partnership industriale". Nagel ha anche definito questa acquisizione "un'opportunità irripetibile per diventare un campione italiano nel wealth management", evidenziando come questo obiettivo, se perseguito con una crescita organica, avrebbe richiesto circa dieci anni.
Nagel ha inoltre ricordato che l’operazione rappresenta il coronamento di un lungo processo di trasformazione avviato oltre dieci anni fa, con la progressiva dismissione delle partecipazioni storiche e l'espansione nelle aree della gestione patrimoniale, dell’investment banking e del credito al consumo. L'obiettivo finale, ha ribadito, è creare un gruppo solido, redditizio, con attività a basso assorbimento di capitale e in grado di garantire ricavi stabili e ricorrenti.
Nel frattempo, il consiglio di amministrazione di Banca Generali si riunirà oggi, 28 aprile 2025, per esaminare la proposta di Mediobanca. Un comunicato ufficiale è atteso in serata, secondo fonti vicine all’istituto.