Mafiosi furiosi: con il reddito di cittadinanza diminuisce la criminalità
Non sono solo gli imprenditori, soprattutto quelli del settore della ristorazione in cerca di camerieri, a lamentarsi ultimamente per i presunti effetti nefasti del sussidio...
[in copertina, Al Pacino e altri due "picciotti" in una scena de Il Padrino di Francis Ford Coppola]
Che il reddito di cittadinanza sia uno strumento dibattutissimo si sa: in tanti lo odiano, altri lo amano. La politica è spaccata, con i Cinque stelle rimasti quasi da soli ormai a difendere una misura (varata, infatti, da Giuseppe Conte quando era capo del Governo) che il resto dell'arco parlamentare chiede almeno di rivedere, soprattutto a fronte delle tante truffe registratesi nel tempo.
Ma in ogni caso, una deduzione possibile - almeno sulla carta - sul Reddito di cittadinanza, è che il sussidio a livello macro possa portare a una diminuzione di situazioni di criticità: dando ossigeno a cittadini meno abbienti, su un'ampia scala è possibile prevedere almeno teoricamente un calo dei fenomeni di criminalità, alla quale prima è possibile che si facesse maggior ricorso.
Ma dati non ce ne sono: non esistono statistiche organiche a riprova di una tesi di questo tipo.
Eppure una conferma indiretta sembra arrivare paradossalmente dai criminali stessi.
Anche i boss mafiosi contro il reddito di cittadinanza
La notizia arriva da Palermo ed emerge dall'operazione "Vento", con la quale sono state fermate 18 persone dopo l'omicidio del capo Mafia Giuseppe Incontrera, freddato con tre colpi di pistola il 30 giugno scorso.
Indagando sulla morte del capo clan, gli inquirenti si sono imbattuti proprio in una sua intercettazione del 27 febbraio del 2020, proprio mentre il boss freddato cercava di avviare una nuova piazza di spaccio.
Incontrera diceva:
"Al Capo non la possiamo fare una piazza nuova, Andrea... Ora vediamo a chi ci devo chiamare (omissis) a costo che gli mettiamo un picciuttieddu. Uno in questo momento non gliel'avrei messo... Lo sai quanto incasso, 35 euro al giorno... Con questa minchia di Cittadinanza, peggio è: minchia, perché quello già dice 'io ho 1.200 al mese... che minchia vengo!".
Insomma, non sono solo gli imprenditori, soprattutto quelli del settore della ristorazione in cerca di camerieri, a lamentarsi ultimamente per i presunti effetti nefasti del reddito di cittadinanza... ma ora pare anche anche i mafiosi.
23% dei lavoratori sotto la soglia di fruizione del reddito di cittadinanza
Del resto, che la crisi abbia lasciato strappi vistosi (aumentata la precarietà e sono aumentate le disuguaglianze nei salari) sulla distribuzione dei redditi, lo certifica lo stesso presidente dell'Inps Pasquale Tridico.
"Le misure di sostegno varate dal governo in larghissima parte hanno funzionato, evitando che la riduzione dei redditi a causa della crisi pandemica fosse del 55% maggiore".
Sottolinea l'Inps che la partecipazione al mercato del lavoro è tornata a livelli prepandemici con una quota di occupazione vicina al 60%, ma il 10% degli operai e impiegati con contratti a tempo pieno e pienamente occupati guadagna meno di 1.495 euro lordi al mese, il 50% meno di 2.058 e solo il 10% supera i 3.399 euro.
Quasi un lavoratore su tre guadagna meno di mille euro al mese, a conferma dei dati Eurostat che indicano per il nostro paese un tasso di lavoratori poveri pari all'11,8% contro una media europea del 9,2%.
Una quota crescente di lavoratori, ha sottolineato Tridico, percepisce un reddito da lavoro inferiore alla soglia di fruizione del reddito di cittadinanza: per la precisione il 23% dei lavoratori guadagna meno di 780 euro/mese.
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