L'inflazione rallenta, ma non per le tasche degli italiani: +309 euro il carrello della spesa
Il calo apparente del tasso generale di inflazione maschera un’accelerazione dei prezzi per i beni di prima necessità

A maggio 2025, l’inflazione in Italia rallenta ma non per le tasche delle famiglie. Secondo i dati definitivi diffusi dall’Istat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, segna un aumento dell’1,6% su base annua, in discesa rispetto al +1,9% di aprile, e una variazione congiunturale negativa pari a -0,1%. L’indice armonizzato (IPCA) si attesta a +1,7% annuo (-0,1% su base mensile), mentre l’inflazione di fondo, depurata da alimentari freschi ed energetici, rallenta leggermente a +1,9%.
Il calo apparente del tasso generale di inflazione, però, maschera un’accelerazione dei prezzi per i beni di prima necessità. A maggio, infatti, i prezzi del carrello della spesa – che comprende beni alimentari, per la cura della casa e della persona – aumentano su base tendenziale dal +2,6% al +2,7%. Gli alimentari lavorati segnano un’accelerazione (da +2,2% a +2,7%) mentre quelli non lavorati rallentano (da +4,2% a +3,5%), ma crescono comunque su base mensile (+0,7%).
Energia e trasporti in rallentamento, pesa l’alimentare
La decelerazione dell’inflazione generale è dovuta principalmente alla dinamica dei prezzi energetici: i beni regolamentati rallentano da +31,7% a +29,3%, mentre quelli non regolamentati accentuano la flessione (da -3,4% a -4,3%). In particolare, si registra una brusca caduta dei prezzi di gasolio per riscaldamento (-10,5%) e benzina (-10,2%).

Anche i servizi relativi ai trasporti frenano in modo deciso (da +4,4% a +2,6%), in particolare per il trasporto aereo passeggeri, che crolla dal +15,4% al +4,7%, e per quello marittimo (da +15,3% a +8,8%). Al contempo, rallenta anche l’intero comparto dei servizi (dal +3,0% al +2,6%) e quello dei beni (da +1,0% a +0,8%).
A livello territoriale, la crescita tendenziale dei prezzi è più alta nel Sud Italia (+1,9%) rispetto alla media nazionale (+1,6%), mentre risulta più contenuta nelle Isole (+1,5%) e nel Nord-Ovest (+1,4%). Tra le città, spiccano Bolzano, Napoli e Venezia, dove l’inflazione tocca il +2,3%, seguite da Padova (+2,2%). Le città più “virtuose”, invece, sono Parma (+0,8%), Aosta (+0,9%) e Firenze (+1,0%).
Il commento dell’Unione Nazionale Consumatori
Alla luce di questi dati, Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, ha lanciato l’allarme.
"Il calo dell'inflazione è solo un'illusione ottica - afferma -. Il fatto che quella annua sia scesa rispetto ad aprile, da 1,9% a 1,6% e che quella mensile sia addirittura calata dello 0,1%, non deve trarci in inganno. Non solo non c'è alcun vantaggio per i consumatori, ma la loro condizione peggiora rispetto al mese precedente".

"Infatti, in aprile si era speculato sulle vacanze degli italiani, spesa però non obbligatoria, mentre ora salgono gli acquisti necessari del carrello della spesa da +2,6% a +2,7%, mentre i Prodotti alimentari confermano su base tendenziale il preoccupante +3,2% di aprile e segnano un balzo mensile dello 0,4%. Si sperava che il cibo in aprile fosse rincarato su marzo per via dell'aumento delle vendite legato alla Pasqua e che poi a maggio scendesse di prezzo, invece sale ulteriormente. Una tendenza allarmante che manda in tilt i bilanci delle famiglie più in difficoltà", prosegue Dona.
Divisioni di Spesa | Famiglia media | Coppia con 1 figlio | Coppia con 2 figli | Inflazione annua (%) |
---|---|---|---|---|
Prodotti alimentari e bevande analcoliche | 202 | 259 | 292 | +3,2 |
Bevande alcoliche e tabacchi | 10 | 13 | 13 | +1,9 |
Abbigliamento e calzature | 12 | 18 | 22 | +1,0 |
Abitazione, acqua, elettricità e combustibili | 158 | 166 | 172 | +3,9 |
Mobili, articoli e servizi per la casa | 5 | 6 | 7 | +0,4 |
Servizi sanitari e spese per la salute | 23 | 26 | 26 | +1,6 |
Trasporti | -66 | -98 | -107 | -1,9 |
Comunicazioni | -38 | -50 | -55 | -4,3 |
Ricreazione, spettacoli e cultura | 9 | 12 | 15 | +0,7 |
Istruzione | 6 | 10 | 17 | +3,0 |
Servizi ricettivi e di ristorazione | 63 | 90 | 108 | +3,4 |
Altri beni e servizi | 67 | 93 | 87 | +2,6 |
TOTALE RINCARO ANNUO | 451 | 544 | 597 | +1,6 |
CARRELLO DELLA SPESA | 215 | 276 | 309 | +2,7 |
"Tradotto in termini di aumento del costo della vita, significa che per una coppia con due figli ben 292 euro in più se ne vanno solo per i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche, 309 per il carrello della spesa. Una vera e propria stangata. Per una coppia con 1 figlio, 259 euro sono per cibo e bevande, 276 per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona. In media una famiglia spende 202 euro in più per mangiare e bere" conclude Dona.
ISTAT, attendibile e utile come la trama in un film per adulti!