Licenziata perché sempre in ritardo, ma la colpa... non era sua! Gelataia reintegrata
I giudici hanno confermato che i ritardi sul lavoro della dipendente erano dovuto ai ritardi dei treni regionali...
Di puntuali ci sono solo i ritardi. Uno stato dell'arte che prima è costato il licenziamento a una giovane dipendente di una gelateria, ma che poi paradossalmente le hanno consentito di essere reintegrata.
Una storia di tutta attualità che riporta ancora una volta al centro dell'attenzione la "fotografia" dei nostri treni tra ritardi, soppressioni e cancellazioni.
Ma anche dei rapporti tra datore di lavoro e dipendenti.
Dipendente sempre in ritardo, ma non era colpa sua...
E' stata una delle notizie più discusse della settimana, quella raccontata da Prima Firenze.
Una storia che testimonia proprio una situazione tipica dei nostri tempi e che tra l'altro in questi ultimi giorni ha visto sul banco degli imputati anche il ministro alle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini, anche se in questo caso la vicenda che ha poi avuto un seguito giudiziario risale a due anni fa.
Quando una giovane che lavorava in una gelateria della stazione del capoluogo toscano fu poi trasferita in una gelateria nella zona del centro cittadino.
Ogni mattina prendeva il treno da Pontassieve (un comune della città metropolitana di Firenze) e - essendo questa una delle tratte più falcidiate dai ritardi della Toscana - le capitò spesso di arrivare con alcuni minuti di ritardo sul posto di lavoro.
Licenziata dal datore di lavoro, poi il braccio di ferro
Una decisione drastica che lasciò senza parole la giovane anche perché i ritardi non dipendevano dalla sua volontà o dalla poca voglia di lavorare.
La ragazza si rivolse così agli avvocati. Già in primo grado i giudici avevano disposto per il suo reintegro.
Ora, in questi giorni, anche in Appello questa sentenza è stata confermata. Ma non solo.
A favore della ragazza è stato anche disposto un indennizzo di risarcimento danni.
In ritardo al lavoro? Colpa dei treni regionali
Dunque nella loro sentenza i giudici hanno confermato che i ritardi sul lavoro della dipendente erano dovuto ai ritardi dei treni regionali.
Ma non solo. Dallo sviluppo della vicenda giudiziaria è emerso anche un "carattere ritorsivo" da parte dei datori di lavoro verso la dipendente.
Non solo i ritardi, anche ritorsioni verso la dipendente
La ragazza, studentessa universitaria, aveva infatti chiesto qualche tempo prima del licenziamento dei permessi per motivi di studio.
Concessioni che le erano state accordate tra molte difficoltà. Tanto che al rientro in gelateria la ragazza era stata trasferita in un punto vendita per lei più scomodo e senza alcuna valida motivazione.
Con la conseguenza, per lei più difficoltosa, che la gelateria dove era stata trasferita era più lontana da casa sua rispetto a quella della stazione centrale di Firenze.
Tutti elementi che hanno portato i giudici a confermare la sentenza di reintegro.