Le implicazioni delle Linee Guida Eba nel rapporto banca-impresa
Il commento del dr. Silviano Di Pinto - Esperto in “Analisi di Bilancio, Pianificazione Finanziaria e strumenti di garanzia per le imprese”

Con le “nuove regole” le autorità europee si pongono l’obiettivo di rendere gli istituti finanziari ancora più prudenti in tutte le fasi di concessione, gestione e monitoraggio dei crediti. Se non “conosciute e gestite” in maniera efficace queste “nuove regole” renderanno sempre più difficile l’accesso al credito bancario soprattutto per le Micro, Piccole e Medie Imprese. Per tale motivo diventa di assoluta necessità che le aziende ed i loro consulenti ne tengano conto e si preparino adeguatamente, adottando un approccio “professionale, specializzato e qualificato”.
La finalità principale delle linee guida EBA è di garantire solidità e stabilità al sistema finanziario europeo. Per raggiungere tale obiettivo, le banche dovranno valutare il merito creditizio delle imprese ed applicare modelli di pricing del capitale di finanziamento non solo sulla base di una analisi dettagliata dei risultati storici aziendali ma anche in ottica “forward-looking”.
Linee guida Eba, cosa cambia per le PMI?
Le novità, ed i continui aggiornamenti, introdotte con gli orientamenti EBA (European Banking Authority) in materia di concessione e monitoraggio del credito per le banche modificheranno in maniera sempre più profonda la modalità di relazione fra banca e azienda, sia in fase di origination del rapporto che successivamente.
Alle imprese verrà richiesto di produrre adeguati e verificati flussi informativi, ovvero analisi storiche, correnti e prospettiche accurate, affidabili, dettagliate e tempestive. Generare questi documenti significa per le imprese adottare una gestione pianificata dei flussi di tesoreria unitamente ad un dettagliato controllo e monitoraggio delle dinamiche economiche, finanziarie e patrimoniali e quindi dotarsi di strumenti che permettano all’amministratore di produrre la documentazione richiesta dalle banche al momento della richiesta di mutui e finanziamenti.
Lo specificano le stesse linee guida dell’Eba:
“Gli enti dovrebbero valutare il modello aziendale e la strategia dei mutuatari, anche in relazione allo scopo del prestito (…) Gli enti dovrebbero valutare la fattibilità del piano aziendale e delle proiezioni finanziarie associate, in linea con le specificità del settore in cui il mutuatario opera”. Necessario quindi un approccio “forward looking”: alle aziende che vogliono accedere al credito viene richiesto, oltre ad una dettagliata documentazione a “consuntivo” di effettuare simulazioni predittive, ovvero di dimostrare lo stato dell’attività di impresa in uno scenario futuro.
Le Linee Guida all’Articolo 120 indicano che “Nel valutare il merito creditizio del cliente, gli enti dovrebbero porre enfasi su una stima realistica e sostenibile del reddito e del flusso di cassa futuro del cliente, e non sulla garanzia reale disponibile”
Il Regolatore, indica senza mezzi termini, che il credito non deve più essere concesso sulla base delle garanzie presenti, bensì sulla capacità dell’impresa di dimostrare la sua capacità di produrre adeguati flussi di cassa prospettici.
Evoluzione epocale nel rapporto banca-impresa
Le regole sulla concessione e monitoraggio del credito alle imprese hanno apportato una “Evoluzione Epocale” nel rapporto Banca/Impresa sia nelle fasi di accesso al credito che del successivo monitoraggio del credito concesso.
Inoltre, preme sottolineare anche l’importanza per le Banche, nell’ambito delle attività di monitoraggio sulle concessioni alle imprese, di svolgere «adeguate ed attente» attività di analisi degli scostamenti tra i dati a consuntivo e i Business Plan originari consegnati dalle imprese.
Se “ieri” per concedere un finanziamento e/o affidamento le Banche hanno sempre dato il maggiore peso ai dati passati, bilanci e dichiarazioni dei redditi, oltre e soprattutto alle garanzie a sostegno delle operazioni, “oggi” è necessario sottolineare a caratteri cubitali che c’è stato un importante «cambio di passo» nel delicato sistema dell’accesso al credito alle imprese: saranno sempre più in voga termini come “analisi dettagliata degli indici di bilancio”, “rilevazione del DSCR”, “Posizione Finanziaria Netta su EBITDA”, “Interest Coverage Ratio”, “Equity Ratio”, “Coverage Ratio”, “approccio forward-looking”, “soglie di early warning e di rischio”, “Business Plan, Piano Economico/Finanziario ed analisi degli scostamenti”, etc….
Il tutto si identifica in un cambiamento radicale di impostazione organizzativa delle istruttorie da parte delle Banche per l’erogazione di credito alle imprese.
Le imprese "allineate" ai nuovi processi, oltre a creare "valore" potranno instaurare un rapporto con gli istituti di credito che sia portatore di indubbi benefici sia di natura economica che finanziaria che per l’economia territoriale.