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La grande acquisizione di Conad: un affare da 700 milioni finisce sotto inchiesta

Le indagini riguardano l'ex amministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese, e l'ex direttore finanziario Muro Bosio. Nonché un imprenditore del settore dei trasporti su strada e il finanziere Raffaele Mincione

La grande acquisizione di Conad: un affare da 700 milioni finisce sotto inchiesta
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Nel 2019, il mercato della grande distribuzione organizzata (GDO) italiana ha vissuto un evento epocale con l'acquisizione da parte di Conad dei punti vendita Auchan in Italia. L'operazione, dal valore di 700 milioni di euro, ha permesso a Conad di consolidarsi come leader del settore, superando Coop Italia e rafforzando la propria presenza soprattutto nel Nord-Est del Paese. Tuttavia, a distanza di anni, questa acquisizione è ora al centro di un'indagine della Procura della Repubblica di Bologna e della Guardia di Finanza, che ipotizza un caso di corruzione tra privati e autoriciclaggio. Complessivamente sono indagate nove persone.

Acquisizione Conad: le accuse e i soggetti coinvolti

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna ha eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di diversi soggetti implicati nell'inchiesta. Le indagini riguardano l'ex amministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese, e l'ex direttore finanziario Muro Bosio, sospettati di aver ricevuto finanziamenti non dichiarati per portare a termine l'operazione. Dall'altra parte, tra i presunti corruttori figurano un imprenditore del settore dei trasporti su strada e il finanziere Raffaele Mincione, già noto per il suo coinvolgimento in controversie finanziarie legate alla Santa Sede.

Secondo gli inquirenti, Pugliese e Bosio avrebbero utilizzato una rete di società interposte per ottenere fondi illeciti che hanno permesso la realizzazione dell'acquisizione. L'accusa sostiene che una parte degli asset immobiliari di Auchan siano stati ceduti a fondi immobiliari controllati da Mincione al prezzo simbolico di 1 euro, a danno della stessa Conad.

Implicazioni finanziarie e squilibri nei conti

Già al momento dell'acquisizione, alcuni membri del consiglio di amministrazione di Conad avevano espresso dubbi sulla sostenibilità finanziaria dell'operazione. L'acquisto dei supermercati Auchan ha rappresentato un salto dimensionale importante, ma ha anche comportato un significativo impatto economico per il gruppo cooperativo. L'afflusso di capitali opachi avrebbe permesso di chiudere l'affare, ma generato distorsioni nei bilanci aziendali, con possibili ripercussioni a lungo termine.

Inoltre, gli investigatori hanno ricostruito una serie di transazioni sospette per oltre 36,5 milioni di euro. Di questi, 28,64 milioni sarebbero il profitto dell'attività corruttiva, mentre 8 milioni riguardano operazioni di autoriciclaggio. I flussi finanziari illeciti, secondo le indagini, sarebbero stati utilizzati non solo per investimenti societari, ma anche per spese personali di lusso, inclusa la partecipazione alla celebre corsa automobilistica Mille Miglia con una vettura d'epoca acquistata tramite fondi illeciti.

Un modello di crescita a rischio?

L'acquisizione di Auchan ha rappresentato un momento cruciale per Conad, trasformandola nel principale attore della GDO in Italia. Tuttavia, il caso giudiziario solleva interrogativi sul modello di crescita della cooperativa, basato su operazioni finanziarie complesse e, secondo gli inquirenti, su pratiche illecite. Il rischio, per Conad, non è solo legale, ma anche economico: eventuali sanzioni e la perdita di fiducia da parte di fornitori e clienti potrebbero compromettere la stabilità dell'azienda.

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