ACCORDO SALTATO

La fusione tra Nissan e Honda è saltata: le cause del mancato accordo. E spunta Foxconn

La mancata fusione con Honda avrebbe dunque spinto Nissan a guardarsi attorno per esplorare nuove possibili alleanze strategiche

La fusione tra Nissan e Honda è saltata: le cause del mancato accordo. E spunta Foxconn
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L'accordo non si farà. La fusione tra i due colossi automobilistici giapponesi Nissan e Honda quasi certamente è saltata. A riportare la notizia è il quotidiano finanziario Nikkei, secondo cui i vertici di Nissan avrebbero informato i dirigenti di Honda della volontà di interrompere i negoziati tra le parti.

Un'operazione che avrebbe creato il terzo più grande player del genere sul mercato e che ora sembra invece sull'orlo del fallimento. Ora sembrerebbe difatti mancare solo l'ufficialità, visto che nelle recenti comunicazioni delle due aziende ancora non è stata annunciata l'interruzione della trattativa. I chiarimenti potrebbero avvenire a metà febbraio.

Carlos Ghosn, ex amministratore delegato di Nissan

Quali sono le cause della mancata fusione tra Nissan e Honda?

A far saltare l'accordo tra le due parti, sembrerebbero esserci state idee diverse sulle condizioni della fusione. Honda avrebbe chiesto a Nissan di trasformare l'assetto della nuova società, trasformandola da junior partner a sussidiaria. Una richiesta non gradita e rispedita al mittente, la quale avrebbe provocato una rottura apparentemente insanabile. Nei piani iniziali invece vi sarebbe dovuta essere la creazione di una holding sotto la quale riunire entrambe le società.

Agli esperti, del resto, fin dall'inizio era chiaro che non si era di fronte ad una trattativa semplice, soprattutto per l'evidente differenza tra le due aziende. La capitalizzazione in Borsa di Nissan è al momento un quinto di quella di Honda. Un gap creatosi con la complicità dell'arresto nel 2018 di Carlos Ghosn - ex amministratore delegato dei gruppi automobilistici Renault e Nissan - dal quale il gruppo non si è mai ripreso del tutto.

Nonostante tutto, l'ipotesi di diventare una casa automobilistica controllata da una concorrente non è stata considerata accettabile. Tra le cause vi è da tenere di conto delle posizioni di Renault, prima azionista di Nissan e fin qui restata dietro le quinte, così come quelle di Mitsubishi, di cui Nissan è prima azionista, e sfilatasi all'accordo già a gennaio. Senza contare poi i dazi americani del 25% nei confronti del Messico, i quali colpirebbero pesantemente l'azienda, indebolendo ancor di più la sua posizione sul mercato.

La a Foxconn è una azienda multinazionale taiwanese: la più grande produttrice di componenti elettrici ed elettronici per gli OEM

Nissan si guarda attorno: spunta Foxconn

La mancata fusione con Honda avrebbe dunque spinto Nissan a guardarsi attorno per esplorare nuove possibili alleanze strategiche. L'obiettivo in particolare sarebbe quella di entrare in contatto con aziende utili ad affrontare le nuove sfide del settore automobilistico: ovvero i veicoli elettrici e le nuove tecnologie software.

Ad emergere nelle ultime ore tra i potenziali partner vi è la Foxconn, una azienda multinazionale taiwanese: la più grande produttrice di componenti elettrici ed elettronici per gli OEM (ovvero original equipment manufacturer, letteralmente "produttore di apparecchiature originali) in tutto il mondo.

Un eventuale contatto fra le due parti non sarebbe il primo in assoluto. Secondo quanto riportato da Reuters l’azienda avrebbe infatti già avuto contatti con Nissan in passato. Questa volta entrambe potrebbero guadagnarne. Guidata da Jun Seki, peraltro in passato anche dirigente Nissan, la Foxconn potrebbe infatti ambire ad una partnership per espandere la sua attività di veicoli elettrici. Al contempo Nissan potrebbe recuperare terreno in un mercato sempre più competitivo e dove risulta invece più debole.

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