La Banca Centrale Europea ha deciso un nuovo taglio dei tassi di interesse, il settimo dallo scorso giugno e il sesto consecutivo. Da mercoledì 23 aprile 2025, il tasso sui depositi scenderà dal 2,50% al 2,25%, quello sulle operazioni di rifinanziamento principali dal 2,65% al 2,40%, mentre il tasso sui prestiti marginali cala dal 2,90% al 2,65%.
Lagarde: “Incertezze eccezionali”
Il Consiglio direttivo della BCE, nel suo comunicato seguente il vertice di oggi giovedì 17 aprile 2025, ha eliminato ogni riferimento a un orientamento “restrittivo” della politica monetaria. Un cambio di tono significativo che, secondo gli analisti, indica l’ingresso in un’area più “neutrale” della politica dei tassi. A marzo, la Banca Centrale parlava ancora di una politica “meno restrittiva”. Ora, quella formula è sparita.

Secondo la nota ufficiale, la decisione si basa su una valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, che si prevede stabile attorno al 2% nel medio termine. Inoltre, la dinamica salariale si sta gradualmente moderando e i profitti delle imprese stanno assorbendo parte dell’impatto della crescita dei salari. Tuttavia, le prospettive economiche restano deboli.
“Le tensioni commerciali crescenti e l’incertezza geopolitica – ha spiegato la BCE – stanno pesando su consumi e investimenti“.
Anche la presidente Christine Lagarde ha parlato di “incertezze eccezionali” legate agli shock del commercio internazionale e alla volatilità dei mercati.
Effetti immediati sui mutui: il variabile torna interessante
Per chi ha un mutuo o sta pensando di accenderne uno, il nuovo taglio dei tassi potrebbe portare risparmi concreti. Secondo le simulazioni di Facile.it e Mutui.it, la rata di un mutuo a tasso variabile standard dovrebbe calare di circa 17 euro, passando da 640 a 623 euro.
Stando alle proiezioni sui Futures Euribor a 3 mesi aggiornate all’11 aprile, il tasso di riferimento dei mutui variabili potrebbe continuare a scendere nei prossimi mesi: dal 2,07% di giugno 2025 all’1,76% di dicembre 2025. Se confermato, ciò porterebbe la rata del mutuo standard a circa 598 euro entro fine anno, con un risparmio complessivo di 42 euro rispetto ad oggi.

Il mercato sta iniziando a registrare gli effetti del nuovo scenario. Il tasso fisso – tradizionalmente più alto ma stabile – è ancora leggermente più conveniente al momento. Le migliori offerte partono da un TAN del 2,76% con una rata di circa 582 euro. I variabili, invece, partono da un TAN del 2,97% e una rata di 596 euro. Ma le cose stanno cambiando.
Con l’Euribor ormai sceso sotto l’IRS, e con l’attesa riduzione degli spread da parte delle banche, il tasso variabile potrebbe presto tornare competitivo. In sostanza, scegliere oggi il fisso offre stabilità e una rata inizialmente più bassa. Il variabile, invece, rappresenta una scommessa su ulteriori tagli e un calo delle rate nel medio termine, ma comporta anche il rischio di futuri aumenti in un contesto globale incerto.