Il ruolo di Mintaka

Italia-Africa, scambio virtuoso tra aziende

Molteplici i settori interessati, dal farmaceutico all’agricoltura, dalla moda all’automazione industriale fino all’editoria

Italia-Africa, scambio virtuoso tra aziende
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Portare le aziende italiane in Africa e quelle africane in Italia, in uno scambio virtuoso di eccellenze. Come? Creando una sorte di ponte finanziario, industriale e commerciale con il mondo arabo e africano. In sintesi è questo il ruolo che si sta ritagliando Mintaka S.p.A,
una holding di partecipazione recentemente costituita, emanazione della famiglia Moufid.

Uno scambio virtuoso tra Italia e Africa

A presiederla un giovane imprenditore con doppio passaporto, marocchino e italiano, Zakaria Moufid, che ne ricopre anche il ruolo di amministratore delegato.

"La mia famiglia ha origini marocchine e io sono venuto in Italia quando avevo solo 9 mesi. Qui sono nati i miei due fratelli. A 21 anni, dopo gli studi, ho cominciato a viaggiare e a fare diverse esperienze all’estero che mi hanno permesso di approfondire le relazioni internazionali nell’area del Mediterraneo dove ci sono mondi molto simili, ma spesso lontani".

Viaggi che, soprattutto, gli hanno consentito di costruirsi un notevole bagaglio culturale ed economico e di vedere come certi Paesi africani negli ultimi anni si siano evoluti sotto diversi punti di vista. In particolare ha approfondito la situazione in Marocco, grazie anche
a rapporti istituzionali privilegiati.

"Ho visto uno sviluppo eccezionale grazie agli investimenti nell’agricoltura con la desalinizzazione e la creazione di aree fertili, nella viabilità e nei trasporti con nuove autostrade e soprattutto nelle energie rinnovabili - spiega Moufid - Mi ha colpito in particolare quanto è stato fatto a Tangeri, allo sbocco di Gibilterra, uno dei più grandi porti del mondo, nella cui free zone si è venuta a creare un’area tra le più importanti a livello internazionale per lo sviluppo dell’automotive".

Il ruolo dei giovani e l'esperienza di Mintaka

Senza dimenticare i molti giovani a disposizione, un’importante risorsa umana verso cui Zakaria Moufid ha una particolare sensibilità.

"Negli imprenditori marocchini, inoltre, ho visto rivolgere un particolare interesse verso le aziende italiane fornendo loro le corrette indicazioni per ottenere un miglioramento produttivo e, soprattutto, garantiscono la necessaria assistenza in ambito locale".

Maturata, quindi, la necessaria esperienza, ha deciso di aprire Mintaka, il cui nome è ispirato da una stella della cintura di Orione che è stata punto di riferimento per secoli per i viaggiatori del mondo arabo essendo sempre visibile a occhio nudo.

A seconda delle dimensioni delle imprese che vengono coinvolte e dei progetti da portare avanti, Mintaka trova la soluzione finanziaria più adeguata.

"Proponiamo tre tipologie di investimento a seconda della dimensione aziendale - afferma Moufid - Nelle piccole imprese fino a 5 milioni di fatturato, preferiamo lasciare il 49% all’azienda interessata, spesso un’impresa familiare, garantendo la continuità alla proprietà e puntando sulle nuove generazioni della famiglia per gestire l’azienda".

Certo non manca l’affiancamento, soprattutto per capire meglio come affrontare il mercato africano che si vuole approcciare, anche in termini di cultura e tradizioni.

"Se un’azienda italiana del settore agricolo o dell’allevamento vuole commercializzare le proprie produzioni in questi mercati - esplicita il giovane imprenditore italo-marocchino - non può farlo senza tener conto che si tratta di un paese arabo, a maggioranza musulmana, e che anche la lavorazione dei prodotti deve rispettare le loro direttive alimentari".

Nelle aziende medio-grandi Mintaka, nel momento in cui l’investimento diventa più consistente, si fa affiancare da altre family office o coinvolge banche d’affari che vogliono impegnarsi nel progetto.

"Per quanto riguarda, infine, le aziende di dimensione nazionale, già strutturate anche sotto l’aspetto finanziario, con grandi progetti in quelle aree dell’Africa - continua Moufid - diamo un supporto per l’apertura dei nuovi mercati, in termini di partnership e consulenza".

I settori di interesse di Mintaka

Molteplici i settori che rientrano negli interessi di Mintaka, dal farmaceutico all’agricoltura, dalla moda all’automazione industriale fino all’editoria. Un settore, quest’ultimo, ritenuto particolarmente complesso, soprattutto se parliamo di giornali cartacei.

Invece Moufid ha investito su “Il Settimanale” diretto da Claudio Brachino, un periodico che si occupa principalmente di economia con un occhio di riguardo per le piccole e medie imprese.

"Il mio obiettivo è farlo diventare un megafono di iniziative come la mia, per parlare alle piccole e medie imprese. Ma deve anche servire a valorizzare le stesse Pmi che così si vedono rappresentate all’estero, com’è successo quando la mia prima intervista è stata diffusa sui media arabi e ha suscitato grande interesse. Ambisco che la testata svolga anche un ruolo sociale, perché una buona comunicazione evita che nascano situazioni come le banlieue francesi - conclude Moufid - Voglio che passi il messaggio che in Italia i giovani, immigrati o oriundi che siano, hanno un futuro, che qui possono fare impresa e che molti ci sono già riusciti".

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