Settembre 2025 segna un mese di forte ripresa per il commercio estero italiano verso i mercati extra Ue. Secondo i dati diffusi dall’Istat, l’export è cresciuto del 9,9% su base annua (dopo il -7,0% di agosto), mentre le importazioni hanno registrato un incremento del 16,9%. Il saldo commerciale con i paesi extra Ue27 è positivo per 2,7 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,7 miliardi dello stesso mese del 2024.
Balzo di esportazioni verso gli Stati Uniti
Determinante per il risultato complessivo è stato il balzo delle esportazioni verso gli Stati Uniti, che a settembre sono aumentate del 34,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, pari a +12,0% se si escludono le commesse una tantum di mezzi di navigazione marittima. L’aumento verso gli Usa è stato accompagnato da un analogo exploit delle importazioni, cresciute del 76,8% su base annua.

Secondo l’Istat, la forte crescita dell’export è legata principalmente alle grandi commesse navali, ma anche al contributo di settori come farmaceutica e beni strumentali, che continuano a mostrare performance robuste. Nei primi nove mesi dell’anno le vendite italiane verso gli Stati Uniti risultano in media aumentate del 35,7%.
Gli altri mercati
Oltre agli Usa, l’Istat segnala aumenti significativi delle esportazioni verso i paesi OPEC (+23,8%), il Giappone (+15,6%) e la Svizzera (+10,0%), mentre si registra una netta flessione delle vendite verso la Turchia (-33,9%).
Dal lato delle importazioni, forti incrementi – superiori alla media extra Ue27 – si rilevano per gli acquisti da Cina (+32,3%) e India (+28,6%). In calo invece gli approvvigionamenti da Regno Unito (-3,1%) e Svizzera (-1,0%).
Commercio extra Ue in crescita
Nel complesso, a settembre l’interscambio commerciale con i paesi extra Ue27 mostra un incremento congiunturale per entrambi i flussi: +5,9% per l’export e +6,1% per l’import. La crescita delle esportazioni è trainata da energia (+16,8%), beni strumentali (+13,0%), beni di consumo non durevoli (+12,8%) e beni intermedi (+10,2%), mentre calano i beni di consumo durevoli (-17,1%).
Il deficit energetico si riduce a -3,4 miliardi di euro (era -3,9 miliardi un anno fa), mentre l’avanzo dei prodotti non energetici scende da 7,7 a 6,2 miliardi. Nei primi nove mesi dell’anno, l’avanzo complessivo dell’Italia con i paesi extra Ue si attesta a 35,1 miliardi di euro, in calo rispetto ai 45,4 miliardi del 2024, a causa del forte aumento degli acquisti da Stati Uniti, Cina e India.
UNC: “Rimbalzo dopo i dazi Usa”
“Ottima notizia! Evidentemente in agosto l’incertezza sui dazi aveva provocato un tracollo esagerato delle esportazioni verso gli Usa, con una caduta del 21,2% su base annua. A settembre, a fronte di dazi certi, c’è stato un rimbalzo con un aumento del 34,4%“, ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Bisognerà però attendere i dati dei prossimi mesi per capire quali saranno gli effetti a regime dei dazi fissati da Trump sulle nostre industrie“, ha concluso Dona.