È arrivata la data ufficiale: mercoledì 22 ottobre, alle ore 12, aprirà la piattaforma digitale che consentirà a cittadini e microimprese di prenotare i nuovi incentivi auto elettriche 2025.
Lo ha comunicato il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), confermando che da quel momento sarà possibile richiedere online il voucher per l’Ecobonus, destinato all’acquisto di veicoli elettrici a zero emissioni.
Sul tavolo ci sono 597 milioni di euro, finanziati dal PNRR, e validi fino al 30 giugno 2026, salvo esaurimento anticipato dei fondi.
Il via libera del Ministero e i nuovi tutorial
L’annuncio arriva dopo settimane di attesa: l’apertura della piattaforma, inizialmente prevista per il 15 ottobre, era slittata per motivi tecnici. Ora il Ministero ha diffuso anche due tutorial video, uno per i cittadini e uno per le microimprese, per illustrare le modalità di registrazione e di caricamento delle domande.
Un’ulteriore novità riguarda il link diretto al Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (RNA), pensato per le microimprese. Il portale consentirà di controllare in tempo reale il plafond residuo disponibile nel regime “de minimis”, garantendo trasparenza e rispetto dei limiti previsti dalla normativa europea.
Requisiti per accedere all’Ecobonus 2025
Le regole di accesso restano stringenti. Possono fare domanda:
-
I privati cittadini residenti in una FUA (Functional Urban Area), ovvero un’area urbana composta da una città di almeno 50.000 abitanti e dai comuni di pendolarismo circostanti.
Questa condizione, introdotta per concentrare i fondi nelle zone più inquinate, è però molto discussa, poiché esclude circa la metà della popolazione italiana. -
Chi rottama un’auto fino a Euro 5 di proprietà da almeno sei mesi.
-
Chi acquista un veicolo nuovo 100% elettrico (categoria M1), con prezzo massimo di 35.000 euro + IVA, pari a 42.700 euro.
L’importo del contributo dipende dal reddito ISEE:
-
11.000 euro per chi ha un ISEE fino a 30.000 euro;
-
9.000 euro per ISEE compreso tra 30.000 e 40.000 euro.
Per le microimprese, invece, il bonus coprirà fino al 30% del prezzo di listino (IVA esclusa), con un tetto massimo di 20.000 euro.
Potranno beneficiarne le imprese con meno di 10 dipendenti e un fatturato annuo inferiore ai 2 milioni di euro, a patto che rottamino un veicolo commerciale fino a Euro 5.
Come funziona la procedura di prenotazione
A differenza delle precedenti edizioni, questa volta non saranno i concessionari a gestire direttamente la domanda.
I cittadini dovranno entrare nella piattaforma Sogei (raggiungibile dal sito del MASE) con Spid o Carta d’identità elettronica (CIE) e scaricare autonomamente il voucher Ecobonus.
Per completare la richiesta occorreranno:
-
la dichiarazione sostitutiva che attesti la residenza in una FUA;
-
la targa del veicolo da rottamare;
-
copia dei documenti d’identità e, per le microimprese, dei dati societari.
Una volta generato, il voucher dovrà essere validato dalla concessionaria entro 30 giorni, pena la sua decadenza.
Le reazioni e le polemiche: il nodo delle FUA
Il meccanismo dell’Ecobonus continua però a far discutere. Il Codacons ha denunciato le “forti disuguaglianze territoriali” create dal vincolo delle Aree Urbane Funzionali.
“Quasi metà degli italiani – spiega l’associazione – è automaticamente esclusa dagli incentivi semplicemente perché non vive in una zona FUA”.
Secondo i dati Istat, infatti, le 83 FUA italiane comprendono 1.892 comuni e circa 32,9 milioni di abitanti, cioè il 55,8% della popolazione nazionale. Restano fuori più di 26 milioni di cittadini, perlopiù residenti in aree rurali o periferiche, spesso quelle con i veicoli più vecchi e inquinanti.
Un piano per la mobilità elettrica, ma a rischio disuguaglianze
L’obiettivo del programma resta ambizioso: accelerare la transizione ecologica del parco auto italiano, favorendo la sostituzione dei veicoli più inquinanti con modelli a zero emissioni.
Tuttavia, tra requisiti stringenti, vincoli territoriali e procedure online complesse, il rischio è che l’incentivo finisca per raggiungere solo una parte dei potenziali beneficiari.
Dal 22 ottobre, la parola passerà ai numeri: il successo del nuovo Ecobonus auto elettriche 2025 dipenderà da quante famiglie e microimprese riusciranno davvero ad accedere ai fondi, prima che i 597 milioni a disposizione si esauriscano.