In Svizzera è caccia agli informatici: offrono stipendi fino a 10mila euro al mese
Il salario medio mensile degli occupati nelle professioni It nel 2020 era di 8.990 franchi (1 franco equivale a 1 euro). E oggi...
La sorpresa arriva in seguito alla presentazione del 18esimo rapporto dell’Osservatorio sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l’UE della Segreteria di Stato dell’economia (Seco): la Svizzera è a caccia di persone competenti nel settore dell’Information technology.
Si tratta di uno dei comparti dove i compensi sono tra i più alti ma dove vi è difficoltà a soddisfare le richieste. E così vanno benone anche i frontalieri.
Stipendi fino a 10mila euro al mese
Il salario medio mensile degli occupati nelle professioni It nel 2020 era di 8.990 franchi (1 franco equivale a 1 euro); nell’economia generale il salario medio nel medesimo anno era di 6410 franchi. Il settore professionale It vanta quindi un livello salariale estremamente elevato. La fascia che comprende il 50% dei salari medi, si estende tra salari da 7.100 franchi fino a 10.968 franchi.
“La digitalizzazione continuerà e il fabbisogno di lavoratori in grado di portarla avanti e di favorirne lo sviluppo rimarrà di conseguenza elevato. La capacità della Svizzera di adattarsi alle sfide del futuro dipenderà in buona misura da quanto riuscirà a garantire la continua disponibilità di lavoratori qualificati in questo settore attraverso l’immigrazione dall’estero, oltre a sviluppare e potenziare il potenziale indigeno. I continui sforzi in questo senso assumono un significato ancora maggiore perché i lavoratori IT stranieri tendono a non rimanere a lungo in Svizzera e la concorrenza globale per questi lavoratori continuerà ad aumentare nei prossimi anni”.
In Svizzera è caccia agli informatici
A livello generale lo studio evidenzia come a fine 2021 il numero di frontalieri stranieri impiegati in Svizzera fosse di circa 360mila persone, vale a dire il 6% dell’occupazione complessiva e il 21% di tutta la manodopera straniera presente in Svizzera. Negli ultimi venti anni (2002-2021) il numero dei frontalieri è più che raddoppiato (+117 %) ed è quindi cresciuto molto più velocemente del numero totale di persone occupate, che nello stesso periodo è aumentato del 24%.
“Per quel che riguarda il nostro cantone si segnala, ora finalmente senza giri di parole, che è necessario monitorare il mercato del lavoro e l’evoluzione dei livelli salariali – dice l’Ocst, l’organizzazione sindacale più rappresentativa del Canton Ticino con oltre 40mila associati – Il Ticino infatti ospita una quota di lavoratori frontalieri del 30,9% in continua crescita, che percepiscono salari notevolmente più bassi della media. Per contro, il tasso di partecipazione al mercato del lavoro dei residenti, si legge nel rapporto, non è cresciuto negli ultimi cinque anni e i salari sono i più bassi della Svizzera”.