dal 2023

Perché si parla di aumento del canone Rai a 300 euro (da quando non sarà più in bolletta)

L'uscita dalla bolletta comporterà un costo maggiore, ma difficilmente arriveremo a quelle cifre.

Perché si parla di aumento del canone Rai a 300 euro (da quando non sarà più in bolletta)
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Il canone Rai non si pagherà più nella bolletta dell'energia elettrica. Una novità con cui avremo a che fare dal 2023, ma della quale già si parla. Anche perché l'ipotesi di un aumento dell'obolo non è così remota e c'è chi ipotizza possa essere una vera e propria "stangata", con una spesa fino a 300 euro. Ma quanto c'è di vero in tutto questo?

Canone Rai fuori dalla bolletta: aumenti in vista

A "spingere" il canone fuori dalla bolletta è stata la UE.  L'Europa infatti sostiene che non si può chiedere ai fornitori di energia di riscuotere oneri non direttamente legati al proprio settore di mercato. E dunque i consumatori non possono venire obbligati a pagare nella stessa bolletta i costi di due servizi differenti (in questo caso elettricità e televisione).

E così ad aprile  l'approvazione di un ordine del giorno presentato da Maria Laura Paxia (Gruppo Misto) al decreto energia approvato alla Camera ha sancito la decisione. Accettato dal governo, dapprima come raccomandazione, il testo è stato poi accolto con riformulazione (senza dunque dover essere posto ai voti) prevedendo di "adottare misure normative dirette a scorporare dal 2023 il canone Rai".

Introdotto da  Renzi (che protesta)

L'inclusione del canone Rai in bolletta era stata decretata dalla Legge di Stabilità approvata dal Governo Renzi il 22 dicembre  2016. L'obiettivo - evidente - era combattere l'evasione dell'obolo. E il risultato era stato raggiunto. Solo nel primo anno di introduzione della misura vennero scoperti all'incirca cinque milioni  e mezzo di italiani che non lo pagavano. Contestualmente la quota era stata ridotta da 113,5 a 90 euro, pagati in dieci rate da 9 euro ciascuna in automatico con la bolletta.

Ora lo stesso Matteo Renzi sottolinea le sue perplessità sul tema:

“Tra le tante riforme che abbiamo fatto, una è stata cancellata per responsabilità della burocrazia europea: pare sia illegittimo mettere il canone Rai in bolletta. Io credo nel principio 'pagare meno, pagare tutti'è. Con il canone in bolletta, la spesa è passata da 113 euro a 90 euro e gli evasori sono stati costretti a pagare. Mi sembrava una buona idea”.

Aumento fino a 300 euro: cosa c'è di vero

La possibilità dunque di un incremento dei costi è concreta. Anche perché - detta chiaramente - in molti torneranno a evadere la tassa e dunque sarà necessario recuperare parte del denaro.

Peraltro, poco tempo fa l'Ad della Rai Carlo Fuortes,   in audizione in commissione Lavori Pubblici al Senato, aveva sostenuto la necessità di alzare il canone:

"La tv di Stato è sotto finanziata. Novanta euro l’anno sono troppo pochi rispetto agli obblighi e alle attività che la Rai è tenuta a svolgere”.

Un concetto che ha recentemente ribadito, spiegando che la decisione spetterà al Governo. Che dovrà anche decidere come procedere al pagamento: al momento l'ipotesi più accreditata è quella di inserirlo nel 730.

La cifra di 300 euro nasce da un confronto con altre realtà europee. In realtà il canone più alto è quello tedesco, con 210 euro, mentre nel Regno Unito è di 173. In Francia la tassa sulla televisione è di 138 euro.

In altri Paesi, invece, non c'è un canone ma viene finanziato da tasse apposite o generiche: in Svizzera è di 412 euro.

Cosa ci dobbiamo aspettare? L'aumento è molto probabile, ma difficilmente arriveremo a 300 euro.

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