Il caldo anomalo di quest'anno affossa le vendite di frigoriferi: tutti in cassa integrazione
Doccia fredda per i lavoratori della storica Electrolux, in Veneto
Effetti perversi del global warming. Se finora il riscaldamento globale ci ha toccato direttamente sotto una miriade d'aspetti diversi (dalla siccità in pianura a valanghe e frane in montagna), a sorpresa ora entra a gamba tesa anche in un particolare settore del mondo del lavoro.
Già, perché il caldo anomalo di quest'anno sta affossando le vendite di... frigoriferi. E i lavoratori della storica Electrolux di Susegana, in provincia di Treviso, Veneto si sono ritrovati tutti in cassa integrazione.
Calano le vendite dei frigoriferi, scatta la cig
Vendite di frigoriferi in calo nel mese di aprile: -20%. E allora alla Electrolux di Susegana scatta la cassa integrazione per quattro giornate fino al prossimo 15 maggio 2023. Una decisione, quella comunicata dalla dirigenza dello stabilimento trevigiano, che ha sorpreso le rappresentanze sindacali.
Il calo di produzione aveva infatti già "portato in dote" il mancato rinnovo del contratto a termine per 130 addetti (cui vanno ad aggiungersi altri 40 in scadenza). Ma evidentemente non bastava ed è arrivata la cassa integrazione, con previsto disappunto delle Rsu.
"Nessun dipendente di nessuna ditta venga penalizzato, chiesto intervento della Camera del Lavoro e dei sindacati territoriali. Con l'arrivo della cassa integrazione su più giornate del 2023, lo stabilimento di Susegana si ferma 4 giorni dal 10 al 15 maggio compreso, per calo vendite, è necessario estendere le tutele alle centinaia di operai dipendenti di ditte in appalto (mensa, logistica, servizi pulizia, manutenzioni...) che lavorano stabilmente in Electrolux - il commento delle rappresentanze sindacali -
Tra le altre SODEXO, EUROPROMOS, ASTERCOOP, imprese a loro volta con centinaia se non migliaia di dipendenti in Italia. Troppe volte la tutela della cassa integrazione usata degli operai Electrolux non viene chiesta anche per i dipendenti delle imprese d'appalto, le quali utilizzano a copertura delle giornate di non lavoro istituti dei lavoratori, non di rado neanche maturati e tanto meno concordati (ferie, permessi personali Rol. ...).
Arrivando così a fare indebitare i lavoratori, oltre che sottraendo loro ferie fino ad annullarne il diritto di godimento allo scopo per cui le ferie esistono: la continuità con un periodo adeguato adatto al recupero psicofisico in un ambiente famigliare amicale adeguato allo scopo. Le ferie sono un bene dei lavoratori costituzionalmente protetto e normativamente regolato. Non sono uno strumento di flessibilità dell'impresa. Pertanto è necessario che anche i lavoratori delle ditte esterne trovino le necessarie tutele e si usino gli strumenti normativi della cassa integrazione, quando necessario, pagata dagli stessi lavoratori con la contribuzione mensile nell'apposito fondo INPS con la relativa trattenuta mensile in busta paga, che tutti i dipendenti pagano".
Per questo la RSU Electrolux Susegana ha chiesto l'intervento delle strutture sindacali provinciali a tutela dei lavoratori delle ditte coinvolte. Del resto da mesi ormai la multinazionale svedese degli elettrodomestici è interessata da un complesso processo di riorganizzazione. Solo a gennaio scorso era stato raggiunto un accordo con i sindacati su oltre 200 esuberi, suddivisi tra i sette siti produttivi in Italia. Lo stabilimento trevigiano aveva visto 25 uscite incentivate che però avevano riguardato il solo personale amministrativo.
Rinvio per il negoziato sugli investimenti a Susegana
A fine aprile poi, a Mestre, il secondo incontro sul piano di investimenti per il consolidamento dello stabilimento di Susegana.
Nell'occasione la Direzione di Electrolux aveva tenuto a chiarire che da qui al 2027 era prevista una crescita nel mercato complessivo dei frigoriferi ad incasso di circa 5 milioni di pezzi in Europa; da qui l'annunciata volontà aziendale di aggredire il mercato e di produrre in Italia una quota della maggiore produzione, ma a condizioni che venissero recepite le richieste avanzate in tema di organizzazione del lavoro, a sua detta indispensabili per rendere sostenibile gli investimenti e rafforzare la missione su prodotti di media fascia di prezzo ( dai 500 ai 800 euro.). In particolare resta per Electrolux la necessità di aumentare a fronte di ulteriori automazioni e assunzioni i pezzi ora a 120 dai 94 dell'accordo del 2019.
"Abbiamo espresso i nostri dubbi e le nostre contrarietà ed abbiamo chiesto un approfondimento tecnico in sede di fabbrica, per verificare in sede di Cotepa l'andamento dell'attuale gettito produttivo. Nelle prossime settimane faremo anche un approfondimento sindacale con gli Rsu per verificare se e come proseguire il negoziato", avevano commentato Fim, Fiom, Uilm nazionali.
Lo stesso presidente del Veneto, Luca Zaia, sempre nel mese di aprile scorso, aveva espresso soddisfazione per l'annunciato investimento da parte dell'azienda sullo stabilimento trevigiano:
“Non possiamo che accogliere con grande soddisfazione la notizia dell’importante investimento annunciato per lo stabilimento di Susegana da Electrolux, un’azienda strategica per il nostro territorio e per la quale la Regione del Veneto si è spesa con tutte le sue energie. Ci sono stati momenti davvero difficili in passato, e per questo la notizia di oggi ci conforta ancora di più”.
Così il Presidente della Regione del Veneto aveva appunto commentato l’annuncio da parte dell’azienda di Susegana di un investimento da 110 milioni di euro per una terza linea produttiva che darà lavoro a cento operai.
“Per il Veneto quello dell’Electrolux non è solo un presidio produttivo, ma rappresenta anche un presidio identitario e storico – aggiunge il Presidente – Ci sono stati diversi incontri tra i vertici aziendali e la Regione nei mesi scorsi, e oggi alle preoccupazioni sul futuro e alle voci che giravano nelle scorse settimane su una possibile cessione degli stabilimenti, l’azienda ha risposto con i fatti, presentando questo nuovo investimento”.