Uno spiraglio di luce

I prezzi rallentano: la super inflazione è davvero finita?

Il carrello della spesa rimane comunque caro, e il Natale si avvicina.

I prezzi rallentano: la super inflazione è davvero finita?
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I prezzi delle materie prime sono in (leggero) calo, e questo si riflette anche su tutto il resto. La super inflazione è alle spalle? Diciamo che i segnali sono positivi, ma è ancora presto per festeggiare. Perché la discesa è - e sarà - piuttosto lenta.

Inflazione in discesa: il peggio è passato?

I primi segnali sono incoraggianti. Per la prima volta da giugno 2021 il tasso di inflazione nell'aree euro cala dal 10,6% di ottobre al 10% di novembre. Piano a festeggiare, la crisi c'è ancora e si fa sentire, ma qualche timido sorriso si può iniziare ad abbozzare.

Nell'area euro inoltre, scendono anche altri parametri. L'inflazione di fondo (quella dei prezzi più soggetti a cambiamenti) scende, così come quella dell'energia, che crolla dal 41,5% di ottobre al 34,9%.

I prezzi rimangono comunque alti, ma quantomeno non più cari di un anno fa. Così come il costo del gas naturale, che viaggia a 142 euro per   megawattora (in rialzo nell’ultimo mese). Forse però abbiamo scordato che a dicembre del 2021 era arrivato sopra 180 euro per effetto dei primi razionamenti ordinati da Vladimir Putin, che evidentemente progettava già l'operazione in Ucraina.  dopo che Vladimir Putin aveva ordinato i primi razionamenti all’Europa per preparare il terreno alla guerra. La variazione dunque dovrebbe presto essere negativa, impattando così sui prezzi. Idem per il petrolio (la variazione su ottobre è pari a zero), anche se il pieno continua a costare caro, soprattutto da oggi, giovedì 1 dicembre 2022, per effetto della riduzione dello sconto sulle accise voluto dal Governo Meloni.  

Il carrello della spesa è comunque caro

Dicevamo che è presto per festeggiare. Sì, perché il carrello della spesa risulta comunque molto caro.   A novembre 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, si attesta a 11,8% su base annua, identica rispetto a ottobre, e guadagna lo 0,5% su base mensile (mentre a ottobre l’aumento è stato del 3,4%). Insomma, l'inflazione resta ai livelli record del marzo 1984 (+11,9%).

Tra i beni che hanno subito un rallentamento ci sono  beni energetici non regolamentati, servizi relativi ai trasporti e alimentari non lavorati. In crescita invece i beni alimentari lavorati, i servizi ricreativi e per la cura della persona e i beni energetici regolamentati. Il bilanciamento tra incrementi e decrementi dà dunque la situazione di "stallo".

Ma l'Istat  prova a vedere positivo:

 "Se nei prossimi mesi continuasse la discesa in corso dei prezzi all’ingrosso del gas e di altre materie prime  il fuoco dell’inflazione, che ha caratterizzato sin qui l’anno in corso, potrebbe iniziare a ritirarsi".

Ma intanto il Natale si avvicina, e potrebbe essere una nuova "stangata" per le famiglie italiane.

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