Una storia che ricomincia

Esso torna italiana. Chi ha comprato 1.200 distributori di benzina per 425 milioni di euro

Un consorzio di cinque operatori ha chiuso l'affare

Esso torna italiana. Chi ha comprato 1.200 distributori di benzina per 425 milioni di euro
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Esso torna italiana. Nei giorni scorsi a Roma è stato sottoscritto l’accordo vincolante per la cessione della rete degli impianti di distribuzione carburanti in Italia di EG Group a un consorzio italiano composto da PAD Multienergy, Vega Carburanti, Toil, Dilella Invest e Giap.

L’operazione, che sarà ora esaminata e approvata dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm), riguarda 1.200 punti vendita, corrispondenti a circa il 6 % dell’intero network nazionale. Il prezzo concordato supera i 425 milioni di euro.

Chi ha comprato i 1.200 distributori Esso

Ad acquisire lo storico marchio un consorzio di operatori formato da:

  • Pad Multienergy SpA (Brescia) fa capo alle famiglie Zani Ondelli e Petrolini;
  • Vega Carburanti Spa (Mestre) alla famiglia Vianello;
  • Toil Spa (Napoli) alla famiglia Toti;
  • Dilella Invest Spa (Bari) alla famiglia Dilella;
  • Giap Srl (Modica) alla famiglia Minardo.

Il consorzio punta non solo a mantenere, ma a rafforzare e innovare l’eredità Esso, puntando a sinergie e nuove soluzioni per affrontare la transizione energetica, integrando i servizi esistenti – stazioni di servizio, convenience store e food services – con futuro sviluppo sostenibile .

Per EG Group, la cessione rientra in una strategia globale di razionalizzazione e riduzione del debito, dopo una serie di acquisizioni internazionali che hanno portato l’azienda a operare su più di 6.000 siti in tutto il mondo, con margini straordinariamente elevati, ma indebitamento significativo.

Esso e Italia, un legame profondo

Il marchio Esso in Italia ha radici profonde, risalenti all'inizio del XX secolo, quando la Società Italo-Americana per il Petrolio (SIAP) – fondata nel 1891 – operava sotto il controllo della Standard Oil of New Jersey. Dopo le turbolenze belliche (tra 1941 e 1946), la società fu restituita e, nel dopoguerra, assunse il nome Esso Standard Italiana, contribuendo all’espansione del mercato italiano con carburanti innovativi come il supercarburante Esso Extra.

Negli anni ’50 e ’60, la compagnia investì massicciamente nella raffinazione - aperte raffinerie in Sicilia e un grande impianto di lubrificanti nel 1971 - e si fece promotrice di iniziative culturali e didattiche, come i docu-film "L’Italia vista dal cielo" e programmi educativi nelle scuole.

Nel 1972, in seguito alla grande ristrutturazione internazionale, si fuse nella Exxon, mentre in Italia arrivò la benzina senza piombo nel 1992. Dopo la fusione mondiale Exxon–Mobil del 1999, dal 2000 Esso Italia venne incorporata nella holding regionale ExxonMobil Mediterranea, poi accorpata a ExxonMobil Italia nel 2009.

L’azienda continuò a gestire sia stazioni di servizio che impianti di raffinazione locali (Augusta, Vado Ligure, Trecate), fino all’inizio del disimpegno tra il 2011 e il 2017: la rete retail fu ceduta nel 2017 al gruppo EG (Euro Garages), la raffineria di Augusta nel 2018 a Sonatrach, e la raffineria di Trecate a IP nel 2022.

Così, dopo oltre un secolo di presenza capillare tra stazioni di servizio, cultura di innovazione e grande impegno infrastrutturale, lo storico marchio Esso in Italia ha visto un’ultima svolta: la rete fu acquistata da EG nel 2017 e ora, nel 2025, torna nelle mani di operatori italiani che vogliono prolungare l’eredità e i valori portati avanti dalla storica compagnia.