È la settimana delle Banche centrali: Fed e Bce dovranno decidere se tagliare il costo del denaro
Negli Usa, Powell dovrà accogliere o rifiutare la richiesta di Trump di ridurre i Tassi d'interesse. In Europa, Lagarde pronta ad abbassare di 25 punti
Le Borse europee iniziano la settimana con un tono debole, c'è attesa per le decisioni cruciali delle due principali banche centrali mondiali. Mercoledì 29 gennaio 2025 si riunirà la Federal Reserve (Fed) negli Stati Uniti, seguita il giorno successivo dalla Banca Centrale Europea (Bce). Entrambe le istituzioni affronteranno il tema dei tassi d’interesse.
Banche centrali, le riunioni sui tassi d'interesse
Gli analisti sembrano concordi. La Fed, guidata da Jerome Powell, manterrà i tassi d’interesse fermi nella forchetta attuale tra il 4.25% e il 4.5%. La prudenza sembra essere la parola d’ordine per la banca centrale americana in questo inizio d’anno.
Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte, ha spiegato che Powell si muoverà con cautela rimandando eventuali aggiustamenti dei tassi per valutare gli sviluppi economici e politici, incluso il confronto con Donald Trump.
Il presidente americano, infatti, ha recentemente ribadito la sua pressione sulla Fed per un taglio dei tassi chiedendo un costo del denaro più basso per stimolare l’economia. Ma Powell ha chiarito che le decisioni della banca centrale saranno guidate dai dati e non dalle richieste politiche, sottolineando la sua indipendenza.
Fed stabile, Bce pronta a nuovi tagli
Secondo Laurence Fink, CEO di BlackRock, l’economia americana rimane resiliente e potrebbe spingere la Fed verso un possibile rialzo dei tassi in futuro. Tuttavia, eventuali riduzioni non sono escluse, specialmente nel caso di un rallentamento più marcato nel corso dell’anno.
Diversa la situazione in Europa dove la Bce, guidata da Christine Lagarde, sembra pronta a un nuovo taglio del costo del denaro. Gli analisti prevedono che giovedì prossimo la banca centrale ridurrà i tassi dal 3.15% al 2.9%, un segnale chiaro della debolezza economica che attanaglia il continente.
Secondo gli esperti di DWS, la mossa riflette la necessità di sostenere un’economia europea che continua a mostrare segnali di stagnazione. Dall’ultima riunione della Bce a dicembre, i dati macroeconomici non hanno mostrato miglioramenti significativi.
Il duello tra Powell e Trump
Gli osservatori si aspettano che la Bce proceda con tagli moderati e costanti, di 25 punti base ciascuno, nei prossimi incontri fino a giugno. Questa strategia mira a sostenere gradualmente l’economia senza provocare scosse sui mercati.
Naturalmente, le decisioni della Fed avranno inevitabilmente ripercussioni sull’Europa. Se l’economia americana dovesse rallentare, la Bce potrebbe trovarsi a dover intensificare le sue misure per proteggere il continente dagli effetti di un rallentamento globale.
A complicare la situazione potrebbe essere il duello tra Powell e Trump. Con il mandato di Powell in scadenza solo nel 2026, i toni dello scontro rischiano di inasprirsi aggiungendo ulteriore incertezza.