Taglio del cuneo fiscale

Di quanto e per chi aumentano gli stipendi da maggio

Approvato con il Def, favorirà i redditi più bassi. E si valuta anche il ritorno delle detrazioni

Di quanto e per chi aumentano gli stipendi da maggio
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Maggio dovrebbe portare una buona notizia per moltissimi lavoratori italiani. Il Def (Documento di economia e finanza) approvato dal Governo Meloni, infatti, pur con poche risorse a disposizione, prevede infatti un nuovo taglio del cuneo fiscale, che avrà effetti sulla busta paga dei lavoratori con gli stipendi più bassi. E il decreto è atteso nei prossimi giorni in Consiglio dei Ministri. Ma quanto (e per chi) aumenterà la busta paga? Vediamo le previsioni che si possono fare al momento.

Di quanto e per chi aumentano gli stipendi da maggio

Per questo intervento il Governo ha messo da parte 3 miliardi di euro. Che dovrebbero andare a beneficio soprattutto di coloro che hanno un reddito sino a 35.000 euro. Coloro i quali, tendenzialmente, usufruivano già del taglio del cuneo fiscale del 3% (redditi fino a 25.000 euro) e del 2% (da 25.001 a 35.000 euro).

Un intervento che replicherà quello già attuato nei mesi scorsi, che se non ha cambiato la vita degli italiani quantomeno ha permesso di guadagnare qualcosina in più (che non è mai male...). Chi ha un reddito fino a 25.000 euro lordi ha generalmente beneficiato di un incremento della busta paga di poco superiore ai 41 euro, che sono una trentina per chi guadagna fino a 35.000 euro.

Cifre che dovrebbero ora crescere con il nuovo taglio, che dovrebbe aggiungere un punto percentuale per tutti, quindi passando al 3% e al 4%. L'applicazione del nuovo taglio al cuneo fiscale dovrebbe avvenire da maggio a dicembre 2023 (salvo poi valutare un eventuale proroga). Ma di quanto? Parliamo di una ventina di euro, 26 per chi è al limite dei 35.000 euro annui, ma c'è chi ne percepirà anche meno.  Dipende dallo stipendio: più è basso più scarna sarà la cifra, dato che si tratta di proporzioni percentuali. Insomma, non parliamo di cifre clamorose, ma meglio di niente.

Rimane comunque lontano l'obiettivo di Confindustria, che in passato chiedeva interventi per 16 miliardi, che avrebbero comportato circa 1.200 euro in più all'anno per i lavoratori, praticamente una sorta di quattordicesima.

Tempi stetti

I tempi sono stretti, ma il Governo è al lavoro per chiudere la partita entro pochi giorni e far partire gli aumenti da maggio, come ha confermato il sottosegretario all'Economia Federico Freni a Radio 24.

"Stiamo lavorando affinché il taglio possa valere dal mese di maggio. Quindi è verosimile che possa arrivare entro la fine del mese".

Tornano le detrazioni?

Ma non è l'unica novità. In un'ottica di sostegno alle famiglie il Governo potrebbe anche ripristinare le detrazioni per i figli a carico, a suo tempo confluite nell'assegno unico (anche se qualcuno ne ha ancora diritto).

Stando alle parole del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e della collega alla Famiglia Eugenia Roccella, lo spiraglio per la reintroduzione delle detrazioni ci sarebbe (e andrebbero a sommarsi all'assegno unico). Resta da capire però per chi e in che misura. E anche la formula: appare tramontata l'ipotesi di un quoziente familiare alla francese, mentre rimane in piedi l'eventualità di una detrazione fissa (che però premierebbe allo stesso modo redditi più alti e più bassi). Ma potrebbe essere anche un aiuto destinato soltanto alle famiglie numerose oppure una premialità solo per alcune fasce di reddito. L'intenzione, però, c'è, così come il tempo per prevedere un sistema che aiuti chi ha più bisogno...

 

 

 

 

 

 

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