Dazi, Von der Leyen: "Ora negoziati". Trump: "Tratterò con la Ue come blocco unico"
Quella europea è una apertura vera, considerando che il 25% di balzello sull'acciaio resta comunque invariato nonostante la tregua: l'obiettivo è zero dazi reciproci

Bruxelles tende la mano a Washington. Dopo l’annuncio di Donald Trump di sospendere per 90 giorni una parte delle tariffe imposte all’Unione europea, l’Europa ha risposto con una misura speculare: anche le contromisure approvate mercoledì sono state congelate per lo stesso periodo. Una mossa rapida, maturata nel giro di meno di ventiquattro ore.
"Negoziati o scattano contromisure"
"Vogliamo dare una possibilità ai negoziati", ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, sottolineando però che si tratta solo di una sospensione, e non di un ritiro definitivo: "Se i negoziati non saranno soddisfacenti, scatteranno le nostre contromisure. Tutte le opzioni sono sul tavolo".

Il clima nei palazzi europei è di prudente ottimismo, ma senza illusioni. L’atteggiamento dell’esecutivo Ue resta fermo: la sospensione dei dazi non è un segnale di debolezza, ma un’apertura concreta. Il capo di gabinetto di von der Leyen, Bjorn Seibert, ha informato tempestivamente gli Stati membri in una riunione d’urgenza con i Rappresentanti Permanenti.
Il sostegno politico alla scelta è stato solido, con l’Italia in prima fila nel promuovere il dialogo. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha concordato con il commissario al Commercio Maros Sefcovic un’accelerazione dei tempi per raffreddare la tensione. Anche i mercati hanno reagito positivamente al segnale di distensione. "Questa pausa resta fragile", ha avvertito il presidente francese Emmanuel Macron, ribadendo che l’obiettivo è negoziare un accordo equo.
Trump: "Europa è stata furba"
Dalla parte americana, Donald Trump ha accolto con favore il gesto europeo.

"L’Ue è stata molto furba, è stata creata per sfruttare gli Stati Uniti", ha affermato con tono polemico, ma ha anche aggiunto di voler trattare con l’Europa "come un blocco unico", chiudendo così la porta a trattative bilaterali con i singoli Stati membri. "Ci hanno trattato male, ma sono stati intelligenti", ha detto, riferendosi alla sospensione delle ritorsioni da parte di Bruxelles.
Tuttavia, la sospensione non riguarda tutto. Mentre gli Stati Uniti hanno bloccato temporaneamente i cosiddetti "dazi reciproci", restano in vigore quelli più pesanti già imposti su acciaio, alluminio e automobili: un balzello del 25% su acciaio e alluminio e del 10% su altri prodotti, per un impatto complessivo di circa 52 miliardi di euro sulle esportazioni europee.
L'Europa lavora ad ulteriori contromisure
L’Unione europea, nel frattempo, continua a lavorare a possibili ulteriori contromisure da attivare in caso di fallimento dei colloqui. Tra queste, è pronta una tassa sui ricavi pubblicitari digitali che colpirebbe direttamente le Big Tech statunitensi, oltre allo strumento anti-coercizione già in fase avanzata di preparazione.
Il commissario all’Economia Valdis Dombrovskis ha sottolineato che l’Ue è aperta a trovare "soluzioni reciprocamente accettabili", ma non resterà inerte: "Se non vedremo movimenti anche da parte americana, dovremo difendere la nostra economia".
Sul piano strategico, Bruxelles continua ad ampliare la propria rete di alleanze commerciali. Recentemente, von der Leyen ha concordato con il presidente degli Emirati Arabi Uniti l’avvio di negoziati per un accordo di libero scambio focalizzato su energia rinnovabile e materie prime critiche. Parallelamente, proseguono i contatti per sbloccare l’accordo Ue-Mercosur, con Francia e Italia che restano le capitali più caute.
E poi c’è la Cina. L’Ue non cambia strategia ma punta a migliorare il rapporto con Pechino, chiedendo maggiore reciprocità nell’accesso al mercato. Il summit Ue-Cina previsto in estate potrebbe segnare un punto di svolta, anche se resta l’incognita di un’eventuale richiesta americana di alzare barriere contro le importazioni cinesi.
Per ora, l’obiettivo è chiaro: lavorare nei 90 giorni della tregua per costruire un’intesa strutturale, con al centro la proposta europea del "zero dazi per zero dazi" sui beni industriali. Ma il tempo stringe...