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Dazi Trump: l'Europa rinvia le contromisure contro l'America

Il commissario europeo al commercio, Maroš Šefčovič, ha dichiarato che l'UE sta lavorando a stretto contatto con l'industria delle bevande alcoliche, una delle più colpite dalle possibili ritorsioni statunitensi

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Dazi Trump: l'Europa rinvia le contromisure contro l'America. Lagarde
Christine Lagarde, presidente BCE

Nuovo capitolo nella cosiddetta "guerra dei dazi" tra Unione Europea e Stati Uniti. La Commissione Europea ha annunciato il rinvio dell'entrata in vigore di due categorie di contromisure commerciali in risposta ai dazi imposti dagli Stati Uniti sulle importazioni di acciaio e alluminio dall'UE. La decisione posticipa le misure annunciate il 12 marzo 2025, che ora entreranno in vigore a metà aprile.

L'Europa posticipa i contro dazi contro Usa

Un portavoce della Commissione ha spiegato che l'obiettivo del rinvio è quello di consentire una consultazione più approfondita tra i Paesi membri dell'UE e allineare le tempistiche di valutazione delle due liste di prodotti soggetti ai dazi. Questa strategia offre più tempo per il dialogo con l'amministrazione statunitense. Secondo Bloomberg, tra i prodotti interessati dal rinvio vi è il whiskey americano, simbolo del settore agroalimentare statunitense.

Dazi UE: la strategia di Bruxelles

L'UE ha adottato questa misura nel contesto delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti, scatenate dall'aumento del 25% sui dazi all'importazione di acciaio e alluminio deciso dal presidente Donald Trump. Come ritorsione, Bruxelles ha stilato due liste di prodotti americani soggetti a dazi, la prima delle quali avrebbe dovuto entrare in vigore il 1° aprile e la seconda a metà aprile. Tuttavia, l'esecutivo europeo ha optato per un rinvio al fine di valutare l'intero pacchetto di misure in modo congiunto.

Donald Trump

Il commissario europeo al commercio, Maroš Šefčovič, ha dichiarato che l'UE sta lavorando a stretto contatto con l'industria delle bevande alcoliche, una delle più colpite dalle possibili ritorsioni statunitensi.

"Comprendiamo le preoccupazioni del settore e vogliamo garantire un approccio equilibrato", ha affermato il commissario slovacco. La decisione di unificare le due liste di prodotti sotto un'unica valutazione permette agli Stati membri di rivalutare l'efficacia delle misure e decidere con maggiore flessibilità.

L'Italia, la Francia e la Spagna, tra i principali esportatori di vino negli Stati Uniti, potrebbero beneficiare di questa strategia, evitando potenziali ritorsioni dannose per il settore vitivinicolo europeo.

Possibili nuove ritorsioni dagli Stati Uniti

Mentre l'UE rinvia le proprie contromisure, Washington si prepara a rispondere con nuovi dazi sui prodotti europei. L'amministrazione Trump ha già lasciato intendere che potrebbero essere introdotte ulteriori tariffe "reciproche" per contrastare quelle che considera barriere commerciali dell'UE.

Secondo le dichiarazioni di Šefčovič, la Commissione Europea attenderà le prossime mosse degli Stati Uniti prima di calibrare la propria risposta. L'obiettivo rimane quello di trovare un terreno comune per negoziare e ridurre le tensioni commerciali.

"Gli Stati Uniti intendono imporre nuove tariffe il 2 aprile. Questo potrebbe rappresentare un'opportunità per ridefinire le relazioni commerciali transatlantiche", ha spiegato il commissario.

L'UE ha individuato cinque settori prioritari per le trattative: Automobili, Microchip, Legname, Acciaio e alluminio e Prodotti farmaceutici.

In particolare, per il settore automobilistico, si sta valutando la possibilità di un accordo sul riconoscimento reciproco degli standard di certificazione, anche se le discussioni sono ancora in fase preliminare.

Le conseguenze economiche di una guerra commerciale

L'eventualità di una guerra commerciale tra Stati Uniti e Unione Europea preoccupa anche la Banca Centrale Europea (BCE), che ha diffuso nuove stime sugli effetti economici di una escalation dei dazi. Secondo la presidente della BCE, Christine Lagarde, l'introduzione di dazi del 25% da parte degli USA sulle importazioni europee potrebbe ridurre la crescita dell'Eurozona di circa 0,3 punti percentuali nel primo anno. L'imposizione di contromisure da parte dell'UE potrebbe amplificare l'impatto negativo, portandolo fino a 0,5 punti percentuali.

Le proiezioni economiche della BCE indicano una crescita del PIL dell'Eurozona pari allo 0,9% nel 2025, all'1,2% nel 2026 e all'1,3% nel 2027. Tuttavia, Lagarde ha sottolineato che l'incertezza legata alle politiche commerciali potrebbe modificare significativamente questi dati.

Di fronte a queste prospettive, sia Bruxelles che Washington dovranno valutare attentamente le proprie mosse per evitare di innescare una spirale di ritorsioni dannosa per entrambe le economie.

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