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Dazi, Europa divisa. Francia: "E' un giorno buio", Germania insoddisfatta

Per la Spagna è il miglior accordo possibile. Orban prende in giro von der Leyen

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Dazi, Europa divisa. Francia: "E' un giorno buio", Germania insoddisfatta
Von der Leyen - Trump

È stato definito “l’accordo più importante di sempre” quello siglato tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti per porre fine a una lunga disputa commerciale sui dazi. L’intesa è stata annunciata al termine di un incontro durato circa un’ora tra la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, nella giornata di domenica 27 luglio 2025.

Se, da una parte, rappresenta un compromesso difficile ma necessario, dall’altra mette in evidenza le profonde divergenze interne all’Unione sulla gestione delle relazioni internazionali e sul futuro del commercio globale.

Un’intesa “storica” secondo Washington

Dalla Casa Bianca sono arrivati toni trionfalistici. L'accordo è stato celebrato come “colossale” e “storico”, frutto – secondo l’amministrazione americana – di una “leadership decisa” e di un “impegno incrollabile verso i lavoratori americani”. Secondo la presidenza USA, l’intesa ridefinisce gli Stati Uniti come la principale destinazione al mondo per investimenti, innovazione e manifattura avanzata.

La posizione dell’Italia: soddisfazione e cautela

Anche da Roma sono giunti commenti positivi. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso apprezzamento per l’accordo, sottolineando come una possibile escalation commerciale tra Stati Uniti ed Europa avrebbe potuto avere conseguenze “imprevedibili e potenzialmente devastanti”.

In una dichiarazione congiunta con i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini, Meloni ha indicato le priorità del governo italiano: rafforzare il Mercato Unico, ridurre la burocrazia, attuare misure di sostegno nazionali per i settori più colpiti dalle tariffe, e sollecitare misure analoghe a livello europeo. Il governo italiano intende inoltre lavorare per diversificare le relazioni commerciali e ridurre le dipendenze strategiche.

Dure critiche dall'opposizione.

Le critiche: Francia, Germania e Ungheria bocciano l’accordo

Ben diverso il tono in altre capitali europee, dove prevale la delusione. Il premier francese François Bayrou ha parlato di “un giorno buio” per l’Europa, accusata di essersi “sottomessa” agli Stati Uniti.

Anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha manifestato insoddisfazione, affermando che “l’economia tedesca subirà un danno considerevole” per effetto dei dazi concordati.

“Non sono soddisfatto di questo risultato – ha dichiarato – ma, considerando la posizione iniziale nei confronti degli Stati Uniti, probabilmente non era possibile ottenere di più”.

Durissimo il commento del primo ministro ungherese Viktor Orbán. In un video in diretta su Facebook, il leader sovranista ha ironizzato:

“Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, l’ha mangiata per colazione”.

Secondo Orbán, notoriamente vicino al presidente americano e critico verso Bruxelles, l’intesa raggiunta dalla UE sarebbe addirittura “peggiore” di quella ottenuta dal Regno Unito in passato.

Le reazioni positive: sostegno da Paesi Bassi, Belgio e Spagna

Di segno opposto i commenti dei leader olandese, belga e spagnolo. Il premier olandese Dick Schoof ha espresso su X (ex Twitter) il suo “profondo apprezzamento” per gli sforzi della Commissione europea, ricordando che l’economia olandese è altamente dipendente dalle esportazioni verso gli Stati Uniti, che superano i 50 miliardi di euro l’anno.

Il primo ministro belga Bart De Wever ha parlato di “un momento di sollievo, ma non di celebrazione”, rimandando ogni valutazione completa all’analisi dettagliata del testo dell’accordo.

Pedro Sánchez, premier spagnolo, ha riconosciuto che si tratta del “miglior accordo possibile” e ha lodato il lavoro della Commissione europea, pur senza entusiasmo. Per Sánchez, questa situazione dimostra l’urgenza per l’Unione Europea di puntare sull’autonomia strategica e sviluppare relazioni commerciali più forti con altri partner globali. In particolare, ha ribadito il sostegno agli sforzi della Commissione per siglare accordi con Indonesia e India.

Von der Leyen: "Accordo difficile ma necessario"

Durante un punto stampa successivo all’incontro con Trump, Ursula von der Leyen ha spiegato che l’intesa, che prevede un dazio base del 15% sulla maggior parte delle esportazioni europee verso gli USA, rappresenta il “meglio che potevamo ottenere”. La presidente della Commissione ha definito i negoziati “duri ma equi”, sottolineando la distanza iniziale tra le posizioni delle due parti.

Von der Leyen ha difeso la scelta dell’accordo come alternativa a uno scenario ben peggiore: una vera e propria guerra commerciale che, con dazi fino al 30%, avrebbe rischiato di paralizzare il commercio transatlantico e mettere in pericolo quasi 5 milioni di posti di lavoro, in particolare nelle piccole e medie imprese europee.

Šefčovič: "Abbiamo evitato una catastrofe"

Sulla stessa linea il commissario europeo al commercio, Maroš Šefčovič, che ha ribadito l’importanza dell’accordo per evitare conseguenze gravi.

Dazi, Europa divisa. Francia: "E' un giorno buio", Germania insoddisfatta
Šefčovič - Von der Leyen

“Una guerra commerciale può sembrare attraente per alcuni – ha affermato – ma comporta gravi conseguenze”.

Le imprese europee, ha aggiunto, hanno chiesto in modo unanime di evitare un’escalation e di trovare una soluzione concreta e immediata.