IL MONITO

Dal Veneto Landini mette in guardia il Governo: "Aumenta solo il lavoro precario"

Il segretario della Cgil: "Serve la garanzia di un lavoro che sia stabile, sicuro e dignitoso: l’85% dei nuovi rapporti di lavoro sono precari".

Dal Veneto Landini mette in guardia il Governo: "Aumenta solo il lavoro precario"
Pubblicato:

Nel corso dell’assemblea organizzata da Cgil Veneto, Maurizio Landini ha puntato il dito sul lavoro precario e sull’evasione fiscale.

Dal Veneto Landini mette in guardia il Governo

A Mestre si è tenuta ieri, venerdì 15 gennaio 2022, l’assemblea organizzativa della Cgil Veneto a cui ha preso parte il segretario nazionale Maurizio Landini che ha messo in guardia il Governo sulle priorità del sindacato sottolineando l’importanza della lotta al lavoro precario e all’evasione fiscale. Landini ha affermato:

“Se il profondo malessere che dilaga nella società non trova una rappresentanza solida, allora si aprono altre strade. Strade buie. Il sindacato deve ritornare ad essere il soggetto di riferimento in grado di dare nuova voce al disagio delle fasce più deboli, molte delle quali sono costituite da lavoratrici e lavoratori che non arrivano alla terza settimana del mese, pur avendo una occupazione. Se la ripresa dell’attività del Paese crea ulteriore lavoro precario non va bene. Serve la garanzia di un lavoro che sia stabile, sicuro e dignitoso”.

Ladini e Draghi dopo l'assalto della sede della Cgil a Roma di qualche mese fa

Basta lavoro precario

Landini ha sottolineato:

L’85% dei nuovi rapporti di lavoro sono precari, la proposta è di cancellare il lavoro a chiamata, le false Partite Iva, ci sono delle forme di lavoro che vanno cancellate. Serve un provvedimento dove si stabilisce una forma di accesso al lavoro che è fondata sulla formazione delle persone e che punta sulla stabilità del mondo del lavoro. A noi non serve l’analisi della politica, dei partiti. Noi l’analisi ce la facciamo da soli. Noi non siamo il sindacato della destra o della sinistra. Noi siamo il sindacato di tutti i lavoratori e delle lavoratrici, democratici e democratiche, che vogliono impegnarsi a costruire una nuova cultura, una cultura del lavoro e dei diritti”.

Seguici sui nostri canali