Cosa sono gli extraprofitti delle banche (che sono crollate in borsa)
Tassazione al 40% per i ricavi "extralarge" degli istituti di credito. In Borsa è un martedì nero
Da tempo se ne parla e il tema è ritornato d'attualità dopo l'approvazione del decreto Omnibus che tassa gli extraprofitti delle banche. Una decisione che all'indomani della presentazione del testo ha fatto crollare i titoli in borsa bruciando quasi 10 miliardi di euro. Ma di cosa stiamo parlando?
Extraprofitti delle banche: di cosa si tratta
Secondo un recente rapporto della Fondazione Fiba di First Cisl, nel primo semestre del 2023 le cinque maggiori banche italiane - Intesa Sanpaolo, Unicredit, Bper, Banco Bpm e Mps - hanno registrato una crescita del 57,6% del margine di interesse, salito quindi a 17,814 miliardi di euro complessivi rispetto agli 11,303 del primo semestre.
Il Governo dunque vuole tassare al 40% questi profitti straordinari. Come spiegato da Palazzo Chigi, l'imposta straordinaria è determinata applicando un'aliquota pari al 40 per cento sul maggior valore tra:
- L'ammontare del margine d'interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d'Italia, relativo all'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023 che eccede per almeno il 5 per cento il medesimo margine nell'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022;
- L'ammontare del margine di interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d'Italia, relativo all'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024 che eccede per almeno il 10 per cento il medesimo margine nell'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022.
Applicando dunque l'aliquota del 40% ai 6,5 miliardi di incremento si avrebbe quindi un gettito per le casse dello Stato di 2,6 miliardi di euro.
Crollano i titoli bancari in Borsa
Che ci fosse da attendersi una reazione dei mercati era cosa pacifica. E infatti la giornata seguente il decreto, martedì 8 agosto 2023, si è aperta in maniera drammatica per gli istituti di credito. Intesa San Paolo ha aperto cedendo il 7%, Unicredit il 5%.
Conte: "Ci criticano, ma poi..."
Tra i commenti dell'opposizione sul provvedimento spicca quello del leader del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte:
"Ci criticano, ci snobbano, ci accusano di demagogia. Poi non riescono ad ammetterlo, ma devono darci ragione. Da marzo il M5s chiede un intervento sugli extraprofitti accumulati dalle banche per prendere da lì le risorse per sostenere i cittadini alle prese con rincari e caro-mutui. Sono passati cinque mesi e il Consiglio dei ministri si accorge dell'emergenza, quando le famiglie sono già in ginocchio da troppo tempo".
E poi va oltre:
"Visto che con grave ritardo ha accolto il nostro suggerimento, il governo faccia pure un altro respiro e si dia un altro colpo di coraggio con le nostre proposte: estenda la norma sugli extraprofitti accumulati anche dal settore di assicurazioni, aziende farmaceutiche e belliche. E questa volta lo faccia rapidamente, l'emergenza è ora".