l'economia vaticana

Cosa ha fatto Francesco con il suo stipendio (e a quanto ammontava). Quanto guadagnano cardinali e vescovi (dopo i tagli di Bergoglio)

Pare che il "Papa venuto dalla fine del mondo" sia stato coerente con il nome assunto da Pontefice: ispirato al santo d'Assisi

Cosa ha fatto Francesco con il suo stipendio (e a quanto ammontava). Quanto guadagnano cardinali e vescovi (dopo i tagli di Bergoglio)
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Spesso si discute del “salario” percepito dagli alti prelati della Chiesa cattolica e della “ricchezza” del Vaticano. Papa Francesco ha rappresentato una figura controcorrente (anche sotto questo fronte) distinguendosi per la scelta di mezzi di trasporto modesti e per le numerose donazioni fatte attingendo direttamente dal proprio conto personale. Fra le più recenti, la somma di 200.000 euro destinata ai detenuti del carcere romano di Regina Coeli.

Cosa ha fatto Francesco del suo stipendio (e a quanto ammontava). Quanto guadagnano cardinali e vescovi dopo i tagli di Bergoglio?
Papa Francesco

Questi gesti di umiltà e generosità sollevano inevitabilmente alcune domande: quanto guadagna effettivamente il Papa? Qual è lo stipendio dei cardinali? E in che modo la Chiesa copre le proprie spese?

Francesco aveva rinunciato al suo stipendio

Dal momento della sua elezione nel 2013, Jorge Mario Bergoglio ha rinunciato a qualsiasi forma di compenso personale. Sebbene avesse teoricamente diritto a uno stipendio simbolico, stimato intorno ai 2.500 euro mensili (lo stesso previsto per Papa Benedetto XVI), non ha mai accettato di incassarlo.

Tutti i suoi costi – che comprendono vitto, alloggio, trasporti, assistenza sanitaria e sicurezza – sono completamente sostenuti dalla Santa Sede. Decisione mantenuta fino al suo decesso, nella giornata di lunedì 21 aprile 2025.

Cosa ha fatto Francesco del suo stipendio (e a quanto ammontava). Quanto guadagnano cardinali e vescovi dopo i tagli di Bergoglio?
La salma di Papa Francesco in Casa Santa Marta

Anche la scelta abitativa del Pontefice riflette la sua volontà di vivere in modo sobrio: invece del sontuoso appartamento papale, Papa Francesco ha preferito risiedere nella Domus Sanctae Marthae. Oltre all’alloggio e alla rinuncia allo stipendio, ogni Papa ha potenzialmente accesso all’Obolo di San Pietro, un fondo alimentato dalle donazioni dei fedeli e finalizzato a sostenere le opere caritative e missionarie della Chiesa.

Pare dunque che Bergoglio, sia stato coerente con il nome assunto da Pontefice: ispirato al santo d'Assisi. 

Quanto guadagnano cardinali, vescovi e sacerdoti

Fino al 2021, i cardinali della Curia Romana ricevevano uno stipendio compreso tra i 4.000 e i 5.500 euro al mese. Tuttavia, a marzo 2021, Papa Francesco ha introdotto un taglio del 10% agli stipendi, in risposta alla crisi economica provocata dalla pandemia. Ulteriori riduzioni sono seguite, portando oggi la media degli stipendi dei cardinali a circa 5.000 euro mensili.

Cosa ha fatto Francesco del suo stipendio (e a quanto ammontava). Quanto guadagnano cardinali e vescovi dopo i tagli di Bergoglio?
Cardinali

I vescovi percepiscono in media 3.000 euro al mese, mentre i sacerdoti ricevono uno stipendio attorno ai 1.200 euro. Per quanto riguarda frati e suore, questi non ricevono un reddito fisso, a meno che non ricoprano incarichi specifici che comportino responsabilità particolari.

Le finanze della Chiesa cattolica: come si sostiene economicamente

Il Vaticano, che ha una superficie di 0,44 chilometri quadrati, ovvero 440.000 metri quadrati e ospita circa 450 abitanti, è uno Stato teocratico con una propria banca – lo IOR (Istituto per le Opere di Religione) – e adotta l’euro come valuta, grazie all’unione doganale e monetaria con l’Italia. Tutto ciò che si trova entro le mura vaticane è gestito direttamente dalla Santa Sede.

Cosa ha fatto Francesco del suo stipendio (e a quanto ammontava). Quanto guadagnano cardinali e vescovi dopo i tagli di Bergoglio?
Roma, Vaticano

Per sostenere le sue attività – dalla manutenzione degli immobili al sostegno al clero, fino al finanziamento delle opere in tutto il mondo – la Chiesa si affida a una serie di fonti economiche diversificate: investimenti immobiliari e mobiliari a livello internazionale, offerte dei fedeli, rendite patrimoniali e contributi derivanti dall’attività delle 4.649 diocesi, distribuite in 110 Conferenze episcopali in tutto il mondo.

Una delle fonti più rilevanti è l’Obolo di San Pietro, che rappresenta l’offerta economica dei fedeli a favore del Papa, utilizzata per sostenere le necessità della Chiesa universale e finanziare opere di carità rivolte ai più bisognosi. La responsabilità della gestione dell’Obolo di San Pietro è affidata alla Segreteria di Stato vaticana, e le somme raccolte sono incluse nel bilancio complessivo della Santa Sede. Tuttavia, negli ultimi anni le donazioni hanno subito un calo significativo: nel bilancio del 2021, ad esempio, le entrate da Obolo erano pari a 47,3 milioni di euro, di cui solo 17 milioni sono stati destinati direttamente a opere benefiche. Il saldo netto risultante è stato di 30,3 milioni.

L’8 per mille

Un’importante fonte di sostegno economico per la Chiesa cattolica italiana è rappresentata dall’8 per mille, introdotto nel 1985 durante il governo di Bettino Craxi. Questo sistema consente ai contribuenti di destinare una quota pari all’8 per mille del proprio gettito IRPEF a una confessione religiosa riconosciuta oppure allo Stato. In assenza di una scelta esplicita, la ripartizione avviene proporzionalmente alle preferenze espresse.

Secondo un’inchiesta de L’Espresso del 2022, la Chiesa cattolica risulta beneficiaria della maggior parte delle quote non esplicitamente assegnate. Il Sole 24 Ore ha rivelato che, nel 2024, su un totale di circa 1,32 miliardi di euro derivanti dall’8 per mille, quasi il 70% (precisamente il 68,59%) è stato destinato alla Chiesa cattolica, per un ammontare superiore a 990 milioni di euro.

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