Confindustria e sindacati, dopo un anno riparte il dialogo. Salute, sicurezza e contratti
Landini: “Orsini ottimista sulla riapertura della trattativa con i metalmeccanici”

Dopo un anno di silenzio istituzionale, Confindustria e le principali confederazioni sindacali – Cgil, Cisl e Uil – tornano finalmente a confrontarsi. Il 26 giugno 2025 segna una data significativa per il mondo del lavoro italiano: nella Foresteria di Confindustria a Roma si è svolto un incontro di circa tre ore che ha riattivato ufficialmente i canali di dialogo tra le parti sociali.
Confindustria e Sindacati, dopo un anno riparte il dialogo
Si tratta del primo vero confronto operativo dopo l’insediamento del nuovo presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, avvenuto nel maggio scorso. Insieme a lui erano presenti il vicepresidente con delega al lavoro, Maurizio Marchesini, e il direttore generale dell’associazione, Maurizio Tarquini. Per la parte sindacale, al tavolo sedevano i segretari generali Maurizio Landini (Cgil), Daniela Fumarola (Cisl) e PierPaolo Bombardieri (Uil).
Un ritorno al confronto: i temi caldi sul tavolo
Il vertice ha affrontato un’agenda ampia e densa, centrata su alcune delle questioni più urgenti e strutturali del mondo del lavoro: salute e sicurezza, appalti, contrattazione collettiva, formazione professionale, diritti dei lavoratori e politiche industriali.
Secondo Maurizio Landini, l’incontro ha rappresentato “una riattivazione concreta del confronto”, fermo da oltre dodici mesi.
“Abbiamo discusso della necessità di far ripartire i tavoli contrattuali attualmente bloccati, a cominciare da quello dei metalmeccanici”, ha spiegato il segretario della Cgil. “Ci è stato riferito che da parte di Confindustria c’è ottimismo e che si potrà riprendere la trattativa nei prossimi giorni.”
Salute e sicurezza: una priorità condivisa
Fra i temi più rilevanti emersi dal colloquio, quello della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro è stato unanimemente indicato come prioritario. Sia i sindacati sia Confindustria hanno sottolineato la necessità di rafforzare gli strumenti di prevenzione e di controllo per contrastare il fenomeno, ancora troppo diffuso, degli incidenti sul lavoro.

Il presidente Orsini è stato chiaro:
“La salute e la sicurezza sono per noi un punto centrale. Serve una cultura della prevenzione che sia diffusa e strutturata.” Anche Landini ha insistito su questo punto, collegandolo alla questione degli appalti e alla necessità di rivedere i meccanismi di rappresentanza e responsabilità lungo la filiera produttiva.
Rinnovo dei contratti e salario: prossime sfide
Tra le urgenze sollevate dai sindacati figura anche quella del rinnovo dei contratti nazionali di lavoro, con particolare attenzione al comparto metalmeccanico, il cui contratto è attualmente fermo. Landini ha chiarito che oltre alla riapertura dei tavoli, sarà fondamentale affrontare anche il tema delle retribuzioni:
“Serve ridare dignità al lavoro, rafforzando diritti e salari, e nessun lavoratore deve essere lasciato indietro.”
Un segnale positivo è arrivato anche da Orsini, che ha confermato la volontà di riprendere a breve la trattativa con Federmeccanica per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici:
“Siamo fiduciosi – ha detto – che nei prossimi giorni il tavolo potrà riattivarsi. È stata una giornata di dialogo costruttivo su molti temi di comune interesse per imprese e lavoratori.”
Politiche industriali: il ruolo del governo
Altro nodo cruciale emerso dal vertice è stato quello delle politiche industriali. I rappresentanti sindacali hanno ribadito la necessità di una visione strategica condivisa, che coinvolga non solo le imprese ma anche il governo. Temi come la crisi dell’Ilva, la transizione del settore automotive e le sfide legate ai dazi e al mercato europeo sono stati citati come esempi emblematici della complessità attuale.
“La politica industriale non può essere separata dal confronto sociale – ha osservato Landini – e richiede responsabilità comuni. Oggi più che mai serve un piano nazionale che metta al centro lavoro, innovazione e sostenibilità.”
Anche su questo punto Orsini ha aperto al confronto, sottolineando la volontà di costruire un percorso condiviso:
“Abbiamo parlato di Europa, di export, di crescita. Temi fondamentali per il futuro del Paese. È stato importante tornare a confrontarci in modo diretto, tutti insieme.”
Sindacati uniti, accordi da applicare
Alla domanda sulla coesione tra le tre sigle sindacali, Landini ha risposto con fermezza:
“C’è unità d’intenti. Facciamo riferimento agli accordi ancora validi, come il Patto per la fabbrica. Nessuno li ha disdetti. Ora bisogna applicarli, aggiornarli e integrarli rispetto ai cambiamenti in corso.”
Il Patto per la fabbrica, firmato da tutte le organizzazioni sindacali insieme a Confindustria, rappresenta infatti la base comune per riprendere un dialogo strutturato e proficuo. E proprio su questo patto si fonderanno i prossimi incontri, che – pur non avendo ancora una data fissata – saranno orientati a dare continuità al lavoro avviato.
Se alle parole seguiranno i fatti, questa nuova fase potrebbe segnare l’inizio di un rinnovato patto sociale, capace di rafforzare il tessuto produttivo e valorizzare il ruolo centrale del lavoro nella crescita del Paese.