Condizioni economiche delle bollette luce e gas rinnovate senza comunicazione e recesso negato: indagine su Eni Plenitude
Numerose le contestazioni arrivate all'Agcm nel periodo tra maggio e settembre 2024

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Agcm) ha avviato un’istruttoria nei confronti di Eni Plenitude Spa Società Benefit per una possibile pratica commerciale scorretta. Il procedimento riguarda le modalità adottate dalla società per comunicare il rinnovo delle condizioni economiche di fornitura e la mancata adozione di misure per gestire le comunicazioni non andate a buon fine.
Istruttoria dell'Antitrust su Eni Plenitude
I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra maggio e settembre 2024, quando numerosi consumatori hanno segnalato all’Antitrust di aver subito il rinnovo delle condizioni economiche di fornitura delle offerte di luce e gas senza ricevere la preventiva comunicazione da parte della società.
Eni Plenitude, infatti, nonostante un numero rilevante di comunicazioni inviate non risulti essere andato a buon fine, avrebbe comunque proceduto al rinnovo delle condizioni economiche di fornitura, precludendo agli utenti l’esercizio del diritto di recesso.
Giovedì 13 marzo 2025 i funzionari dell’Autorità hanno svolto un’ispezione nelle sedi di Eni Plenitude e della holding Eni Spa con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza per verificare la questione.
La replica di Plenitude
L'azienda a seguito dell'avvio dell'istruttoria, ha illustrato la sua posizione in una nota in cui ribadisce la correttezza del suo operato:
"Con riferimento all’istruttoria avviata dall’Agcm per una presunta pratica commerciale scorretta Plenitude è convinta della correttezza del proprio operato nei confronti dei clienti e collaborerà con l'Autorità per dimostrarlo nelle sedi opportune".
Gli eventuali risarcimenti
E' evidente che la situazione è soltanto in fase embrionale e l'eventuale comportamento scorretto dell'azienda è tutto da dimostrare. Ma le associazioni dei consumatori si stanno subito muovendo.
"Si faccia subito chiarezza. Dalle grandi aziende è lecito aspettarsi una comunicazione ipertrasparente nei confronti dei consumatori che tolga ogni dubbio sulla volontà del cliente di rimanere tale. La soddisfazione del consumatore deve guidare ogni scelta" , ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori.
Di eventuali indennizzi parla invece il Codacons:
"Il recesso è un diritto dei consumatori che deve essere sempre fatto valere, e per questo rimaniamo in attesa di conoscere l’esito dell’istruttoria aperta dall’Autorità. Se al termine del procedimento saranno riscontrate irregolarità, chiederemo a Eni Plenitude di aprire un tavolo con le associazioni dei consumatori per studiare le possibili forme di indennizzo in favore dei clienti coinvolti, anche sotto forma di sconti sulle bollette".