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Come funziona e quanto vale il bonus Inps per chi rimanda l'uscita dal lavoro

Requisiti, durata, decadenza, incompatibilità e come fare domanda: tutto ciò che c'è da sapere sul cosiddetto bonus Maroni

Come funziona e quanto vale il bonus Inps per chi rimanda l'uscita dal lavoro
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Con la circolare n. 102 del 16 giugno 2025, l’Inps ha ufficialmente dato il via libera al cosiddetto bonus Maroni, l’incentivo introdotto e potenziato dalla Legge di Bilancio 2025 per favorire la permanenza al lavoro dei lavoratori che maturano i requisiti per la pensione anticipata. Si tratta di una misura che consente di rinunciare temporaneamente alla pensione in cambio di un vantaggio economico in busta paga, rivolto a coloro che decidono volontariamente di posticipare l’uscita dal lavoro.

Cos’è il bonus Maroni

Il bonus Maroni consiste nella possibilità per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, di rinunciare all’accredito della propria quota di contributi previdenziali, pari al 9,19% della retribuzione lorda. Tale somma, che normalmente verrebbe versata all’Inps, viene invece corrisposta direttamente in busta paga, trasformandosi in un vero e proprio aumento netto dello stipendio.

Grazie alle novità introdotte dalla manovra 2025, questa somma è interamente detassata, rendendo l’incentivo ancora più conveniente. Il datore di lavoro, invece, continua a versare la propria quota contributiva (23,81%), senza beneficiare di alcuno sgravio o vantaggio.

A chi è rivolto e i requisiti

Il bonus è destinato ai lavoratori che:

  • Sono iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) o a forme sostitutive ed esclusive della stessa;
  • Maturano entro il 31 dicembre 2025 i requisiti per:
    • la pensione anticipata flessibile Quota 103 (62 anni di età e almeno 41 anni di contributi);
    • oppure la pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne);
  • Non sono già titolari di pensione diretta (ad eccezione dell’assegno ordinario di invalidità);
  • Non hanno ancora raggiunto il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia (67 anni).

Quando decorre il bonus

La decorrenza dell’incentivo varia a seconda della modalità di pensionamento rinunciata:

Per Quota 103:

  • Dipendenti privati e autonomi: il bonus decorre 7 mesi dopo la maturazione dei requisiti (prima data utile: 1° agosto 2025);
  • Dipendenti pubblici: il bonus decorre 9 mesi dopo la maturazione dei requisiti (prima data utile: 1° ottobre 2025).
Il bonus favorisce la permanenza al lavoro dei lavoratori che maturano i requisiti per la pensione anticipata

Per pensione anticipata ordinaria:

  • Decorrenza dopo 3 mesi dalla maturazione del requisito contributivo;
  • Per pensioni liquidate da gestioni ex INPDAP (CPDEL, CPS, CPI, CPUG), decorrenza dopo 4 mesi.

Se la domanda viene presentata dopo la decorrenza utile, l’incentivo parte dal primo giorno del mese successivo alla presentazione.

Quanto vale il bonus

L’incentivo corrisponde a un aumento dello stipendio pari al 9,19% della retribuzione lorda, interamente netto grazie alla detassazione. Questo significa che il lavoratore, per ogni mese in più di lavoro dopo aver maturato i requisiti pensionistici, riceverà in busta paga una somma aggiuntiva corrispondente alla propria quota contributiva, senza subire alcuna imposizione fiscale o contributiva su tale importo.

Attenzione però: poiché i contributi non vengono più versati all’Inps, il montante contributivo personale non aumenterà e l’importo finale della pensione sarà quindi più basso rispetto a quello che si sarebbe maturato continuando a versare la quota a proprio carico.

Durata e decadenza del bonus

L’incentivo continua a essere erogato finché:

  • Non viene revocato volontariamente dal lavoratore, con decorrenza dal primo giorno del mese successivo;
  • Non si raggiunge l’età per la pensione di vecchiaia (67 anni);
  • Non si percepisce una pensione diretta (ad eccezione dell’assegno di invalidità).

Il bonus può essere esercitato una sola volta e vale per tutti i rapporti di lavoro, anche successivi alla maturazione dei requisiti. Può essere revocato in qualsiasi momento.

Incompatibilità

Il bonus Maroni non è compatibile con:

  • Il taglio del cuneo fiscale;
  • Altri esoneri dal versamento della quota contributiva a carico del lavoratore.

È invece compatibile con eventuali esoneri contributivi a carico del datore di lavoro. Inoltre, poiché il datore di lavoro non riceve benefici diretti, non è richiesto il DURC (documento unico di regolarità contributiva).

Come fare domanda

La domanda può essere presentata:

  • Online, tramite il portale Inps, accedendo con SPID, CIE o CNS;
  • Tramite i patronati;
  • Tramite il Contact Center Inps al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o 06 164 164 da cellulare.

L’Inps ha 30 giorni per fornire risposta, chiedere integrazioni o dare conferma dell’accoglimento della richiesta.

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