Lavoro e denaro

Come cambierebbero gli stipendi con il salario minimo e chi ci guadagnerebbe: le simulazioni

Molti contratti nazionali sono già sopra la soglia dei 9 euro all'ora: ecco come cambierebbe per chi invece è sotto

Come cambierebbero gli stipendi con il salario minimo e chi ci guadagnerebbe: le simulazioni
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Se ne parla da tempo. Ora con la ripresa delle attività post-vacanziere, anche il Governo dovrebbe affrontare il tema con le opposizioni, anche se è difficile pensare che si trovi un accordo che accontenti tutti. Di cosa parliamo? Del salario minimo, che dovrebbe tornare in Parlamento a fine settembre 2023.

Salario minimo a 9 euro: chi guadagna meno

La soglia del salario minimo è fissata a 9 euro lordi all'ora. Ma già ora numerosi Contratti collettivi nazionali superano questa soglia (anche parlando di netto).  A certificarlo è un'indagine della Fondazione Studio Consulenti del Lavoro, "Salario minimo in Italia: elementi per una valutazione" che ha preso in esame 61 contratti collettivi, selezionati tra i più rappresentativi.

Per ciascuno sono stati presi a riferimento i valori retributivi più bassi ed è emerso che molte categorie (39 sul totale analizzato) già superano la soglia dei 9 euro e che il "grosso" è tra i 9 e i 10 euro.

Sotto soglia sono divisi così:

  • 18 tra gli 8 e i 9 euro;
  • 4 tra i 7 e gli 8 euro

Esistono poi contratti collettivi comparativamente più rappresentativi, come il Ccnl Vigilanza Privata (vigenza 06/23-05/26), che hanno minimi retributivi inferiori. Le categorie  con la paga oraria più bassa segnalata dagli stessi Ccnl sono:

  • settore della vigilanza: 5 euro;
  • settore delle pulizie: 6,52 euro;
  • settore tessile e abbigliamento: 7,09 euro;
  • settore estetica: 7,14 euro;
  • servizi assistenziali: 7,18 euro;
  • pubblici esercizi e ristorazione: 7,28 euro;
  • turismo: 7,48 euro.

Di quanto aumenterebbe lo stipendio con il salario minimo

Ipotizzando dunque l'applicazione di un minimo di 9 euro lordi per i contratti sotto soglia, proviamo a vedere una simulazione per comprendere di quanto sarebbe il guadagno. Stante la media nazionale di 173 ore lavorate al mese, un lavoratore con un lordo di 7 euro orari passerebbe da 1.211 a 1.557 euro in busta paga e che ne guadagna 8 passerebbe da 1.384 a 1.557.

Prendendo invece il settore vigilanza (che abbiamo visto avere il Ccnl con i minimi inferiori) il passaggio sarebbe da 865 a 1.557 euro al mese.

Per calcolare il vostro cliccate sullo studio "Salario minimo in Italia: elementi per una valutazione"e cercate la categoria di riferimento.

Va ricordato che stiamo sempre parlando di retribuzioni lorde.

Le conseguenze

Naturalmente ritrovarsi un centinaio (o qualcosa in più) di euro in tasca a fine mese in più del solito farebbe decisamente comodo alle categorie interessate. Un po' meno alle imprese, che a fronte del medesimo servizio offerto dal lavoratore avrebbero costi di gestione decisamente più elevati. E che naturalmente potrebbero generare un aumento dei prezzi con ripercussioni che andrebbero sempre sui consumatori finali.

Insomma, siamo nel classico caso del cane che si morde la coda.

Cosa è meglio fare?

Secondo la Fondazione Studio Consulenti del Lavoro il salario minimo fissato per legge non è una soluzione definitiva, piuttosto sarebbe prevedibile un'altra via:

"Sembra preferibile la previsione secondo cui la retribuzione, nonché il trattamento normativo contrattuale dovuto, non possa essere complessivamente inferiore a quello stabilito dai contratti collettivi nazionali comparativamente più rappresentativi in vigore per il settore o il comparto merceologico in cui il datore di lavoro opera e svolge effettivamente la sua attività. Laddove non esistesse un contratto collettivo comparativamente più rappresentativo di settore dovrebbe farsi riferimento ai parametri retributivi e normativi contenuti nel contratto collettivo comparativamente più rappresentativo ritenuto più affine".

Stando a chi ha redatto lo studio poi, non cambierebbe molto neppure dal punto di vista del potere di acquisto dei salari, per il quale sarebbero preferibili altre vie:

"Il tema del salario minimo probabilmente non soddisfa in modo esaustivo la vera questione oggi insistente nel nostro Paese e cioè la perdita del potere di acquisto delle retribuzioni. Su tale versante la fissazione “salario minimo” (empiricamente ottenuto) rischia di risultare inutile e forse dannosa. Tale considerazione rafforza l’opinione secondo cui al fine di recuperare il valore dei salari sono necessarie da un lato politiche governative che incidano sul cuneo fiscale e su quell’area di detassazione collegata alla contrattazione collettiva, e dall’altro un forte impulso alla contrattazione comparativamente più rappresentativa “di qualità” per rispondere agli effettivi bisogni dei lavoratori nella individuazione degli istituti contrattuali più idonei".

 

Commenti
Marco

Non credo che la soluzione possa essere quella di decidere un minimo salariale fisso (9 euro), piuttosto basterebbe recepire la direttiva Europea su tale tema e valutare i salari in base alla media Nazionale o meglio Regionale e partendo da tale media stabilire i minimi per categoria tramite la contrattazione collettiva. Adesso ci sono categorie (vedi vigilanza) dove non si può parlare di salario ma piuttosto di elemosina. È vergognoso

Gabrigian

Buongiorno, Settore vigilanza in crisi nera occupazionale, penso bene che solo un disperato possa accettare di stare fuori casa per 250 ora al mese, per neanche 1000 euro. Credo che in questo caso un salario minimo vivibile sia indispensabile per una categoria veramente in affanno.

Paola Serafini

Il lavoro è lavoro. Dovrebbe essere pagato tutto uguale in base ai livelli. I responsabili dovrebbero essere 'responsabili "di quello che avviene visto che prendono stipendi stratosferici e danno la responsabilità agl altri. Oggi molti sono schiavi non lavoratori. Il lavoro non è più uno scambio equo e i sindacati che dovrebbero essere uno solo non hanno mai fatto niente.

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