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Reddito di cittadinanza: stop dopo il primo no, anche se vi offrono un lavoro dall'altra parte d'Italia

Ecco tutte le modifiche in arrivo. L'ex premier Conte, leader del Movimento Cinque Stelle, parla di "follia"

Reddito di cittadinanza: stop dopo il primo no, anche se vi offrono un lavoro dall'altra parte d'Italia
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Il Governo Meloni passa ai fatti: i percettori del Reddito di cittadinanza che rifiutano un'offerta di lavoro, anche non congrua alle proprie aspettative, lo perderanno. Per Giuseppe Conte, che della tutela della misura ha fatto la propria bandiera, si tratterebbe di "pura follia".

Reddito di cittadinanza sospeso dopo il primo no

La ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, aveva annunciato la stretta sul reddito, che diventa realtà in anticipo attraverso un emendamento alla legge di bilancio (riformulato a firma di Maurizio Lupi, Noi Moderati) che toglie il vincolo della congruità quale requisito per un'offerta di lavoro da sottoporre ai beneficiari del sussidio.

Ministra del Lavoro Calderone

Si reputava “congrua” l’offerta che considera le esperienze e competenze maturate e anche la distanza del luogo di lavoro dal domicilio e tempi di trasferimento. Ovvero entro 80 chilometri e raggiungibile in 100 minuti con mezzi di trasporto pubblici. Con la modifica approvata la prima proposta di lavoro potrà essere localizzata in qualunque zona del territorio nazionale. 

Finora, in caso di rifiuto di un’offerta di lavoro congrua, scattava (ormai è tempo di parlare al passato) una diminuzione mensile di 5 euro per ciascun mese a partire dal mese successivo a quello in cui si è eventualmente rifiutata un’offerta congrua. La riduzione si applicava solo nei casi in cui il beneficio economico mensile, non risultasse inferiore a 300 euro, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza per la determinazione del beneficio. Al secondo rifiuto, il sussidio veniva revocato.

E non è ancora finita.

Il sussidio si cancella anche ai giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni che non hanno finito le scuole. Il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Valditara aveva chiesto, infatti, di condizionare il sussidio al titolo di studio. Segnalando che 140 mila percettori hanno soltanto la licenza media.

Si aggiunge inoltre la limitazione temporale: l’assegno che arriverà l’anno prossimo sarà solo per 7 mesi invece degli 8 previsti.

Incentivi anche per i datori di lavoro che assumono dal primo gennaio al 31 dicembre con contratto a tempo indeterminato i beneficiari del Reddito di cittadinanza "si è aumentato da 6mila e 8mila euro la soglia massima per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali".

Giuseppe Conte: "Follia"

Inevitabile la reazione di fuoco di Giuseppe Conte, leader del Movimento Cinque Stelle, che ha fatto della tutela del Reddito di Cittadinanza, l'architrave della sua campagna elettorale:

"Hanno fatto saltare il concetto di congruità, fondamentale per tutelare la dignità del lavoro e degli studi. Dire che i più indigenti devono accettare qualsiasi proposta significa distruggere l’ascensore sociale, riguarda tutti e siamo alla follia pura. Inoltre in Italia coloro che non hanno completato il percorso scolastico non potranno prendere il reddito per punizione almeno finché non avranno completato il ciclo scolastico. Negli altri Paesi invece i medesimi soggetti vengono finanziati proprio per completare gli studi." ha tuonato l'ex premier dal palco dell'assemblea nazionale Coldiretti.

E ancora:

"Dire che le persone più indigenti devono accettare qualsiasi proposta di lavoro, in qualsiasi parte d'Italia, significa distruggere il tessuto sociale. Riguarda tutti, anche l'ingegnere che deve andare a  fare il lavapiatti da tutt'altra parte Italia".

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