Case Green: ipotesi di costi per l'efficientamento ma anche esoneri e possibili agevolazioni
Codacons: "Un costo medio compreso tra i 35mila e i 60mila euro ad abitazione"
Dopo il sì del Parlamento europeo alle Case Green, complice anche la strumentalizzazione politica sul tema, che vede opposizioni favorevoli e la maggioranza contraria, in Italia si è scatenato il panico circa le ipotetiche stangate che potrebbero interessare i proprietari di immobili vetusti.
Vediamo qualche ipotesi di spesa, ma anche i tanti esoneri, nonché le agevolazioni alle quali si potrebbe accedere.
Case Green: ipotesi di spesa
"Gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici comporteranno un costo medio compreso tra i 35mila e i 60mila euro ad abitazione, e solo per la sostituzione della caldaia con un modello di nuova generazione la spesa può arrivare in Italia a 16mila euro."
Lo afferma il Codacons, commentando le nuove misure varate dall’Ue in tema di “case green”. ln base al testo finale i Paesi membri dovranno definire dei piani per la riduzione dei consumi del loro patrimonio edilizio residenziale. Il 2020 è considerato l’anno zero e il 2050 l’anno nel quale, a completamento del percorso, bisognerà avere un patrimonio edilizio a zero emissioni.
"I lavori di riqualificazione più comuni e che interessano cappotto termico, infissi, caldaie e pannelli solari hanno costi molto diversificati a seconda della tipologia dei materiali scelti e dell’ubicazione territoriale degli edifici. Il cappotto termico, ad esempio, ha un costo medio compreso oggi tra i 180 e i 400 euro al metro quadrato, mentre per gli infissi la spesa varia in media da 10 a 15mila euro. Per una nuova caldaia a condensazione, considerata una abitazione da 100 metri quadri, la spesa va dai 3mila agli 8mila euro, mentre per l’acquisto e l’installazione di una pompa di calore il costo oscilla tra i 6mila e i 16mila euro a seconda dell’impianto scelto. Per un impianto fotovoltaico da 3 kW la spesa da sostenere è di circa 7.500-10.500 euro, a seconda del tipo di pannelli fotovoltaici utilizzati."
Questa l'ipotesi di spesa secondo il Codacons. I Paesi avranno tempo fino al 2040 per dire definitivamente addio alle caldaie a combustibili fossili.
Le agevolazioni e le eccezioni
Veniamo ora alle buone notizie. Potranno essere esentati immobili sottoposti a vincolo puntuale o a vincolo di area, immobili religiosi, edifici agricoli, immobili temporanei, le seconde case utilizzate per meno di quattro mesi all’anno, gli immobili della difesa e quelli sotto i 50 metri quadri. I Paesi membri possono inoltre decidere di escludere anche gli edifici protetti per il particolare valore architettonico o storico.
L'elenco degli esenti è nutrito, e comprende i piccoli appartamenti, tipo bilocali.
Veniamo al tema della agevolazioni, che potranno aiutare i cittadini a efficientare la loro abitazione (con notevoli risparmi su bollette e miglioramenti per la salute).
La Commissione europea stima che entro il 2030 saranno necessari 275 miliardi di euro di investimenti annui per la svolta energetica del parco immobiliare, ovvero 152 miliardi di euro di investimenti all'anno in più rispetto alle risorse attuali. Non sono previsti finanziamenti dedicati, ma - c'è un ma importante. I Paesi potranno attingere ai fondi Ue per sostenere la svolta: tra questi, il Fondo sociale per il clima, il Recovery fund e i Fondi di sviluppo regionale.
Classi energetiche: tutto quello che serve sapere
Le classi energetiche di un determinato immobile sono sette, da quella più elevata e considerata più “rispettosa” per l’ambiente, fino a quella meno efficiente. La classe energetica di un immobile riflette il suo fabbisogno energetico. I parametri per assegnare una classe variano dai materiali di costruzione agli impianti presenti, compresi riscaldamento, illuminazione e produzione di acqua calda.
Le classi energetiche si estendono da G ad A4, con una validità dell’APE di 10 anni. L’APE è un documento che attesta la prestazione energetica e la classe energetica di un immobile. È essenziale comprendere che minori sono i consumi associati a una classe energetica elevata maggiore sarà il valore dell’immobile sul mercato rispetto a quelli con classi inferiori.
- Classe A4 (è la migliore in assoluto, con valore Epgl pari a 0,40);
- Classe A3 (valori compresi tra 0,40 e 0,60 Epgl);
- Classe A2 (valori di consumo energetico tra 0,60 e 0,80 Epgl);
- Classe A1 (da 0,80 a 1,00 Epgl);
- Classe B (consumi maggiori di 1,00 e minori o uguali a 1,20 Epgl);
- Classe C (Epgl tra 1,20 e 1,50);
- Classe D (i consumi salgono tra 1,50 e 2,00 Epgl);
- Classe E (maggiore di 2,00 e minore o uguale a Epgl 2,60);
- Classe F (efficienza dei consumi maggiore di 2,60 e minore o uguale a Epgl 3,50);
- Classe G (è la peggiore classe energetica valutata in valori di consumo maggiori di 3,50 Epgl).