il lavoro che fugge

Carrefour licenzia 769 lavoratori e cede 106 supermercati: ecco dove

La regione più penalizzata è la Lombardia, con 41 negozi da dismettere.

Carrefour licenzia 769 lavoratori e cede 106 supermercati: ecco dove
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L'annuncio era stato dato all'inizio di ottobre, quando i sindacati parlavano di 1.800 posti di lavoro a rischio. Ora è arrivata la conferma e i numeri sono inferiori, ma comunque molto pesanti. Carrefour ha avviato la procedura di licenziamento per 769 lavoratori e di dismissione per 106 tra supermercati e ipermercati.

Carrefour: licenziamento in vista per 769 lavoratori

La multinazionale francese della grande distribuzione organizzata ha formalizzato ai sindacati la procedura di licenziamento collettivo. Come racconta Prima Milano, sono 769 i lavoratori coinvolti dalla procedura di riduzione del personale in 9 Regioni: Valle D’Aosta, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Abruzzo. Sono 261 gli esuberi in 27 Ipermercati, 313 in 67 market, 168 in 10 cash&carry e 168 posti di lavoro presso le sedi amministrative di Milano, Nichelino, Roma, Airola, Gruliasco, Napoli, Rivalta e Moncalieri.

La nota dell'azienda

L'azienda ha spiegato il perché della decisione in una nota ripresa dal sindacato Fisascat:

“I motivi alla base della situazione di eccedenza   sono da individuarsi nella grave situazione economico gestionale. Il complessivo calo del fatturato e dei clienti da un lato, e l’incidenza del costo del lavoro dall’altro, hanno determinato una situazione di grave squilibrio che ormai non è più sostenibile e costringe la società a  un intervento strutturale volto a riequilibrare il rapporto tra personale e fatturato”.

Nel Piano prospettato dalla direzione aziendale anche la dismissione di 106 negozi della rete vendita diretta, di cui 82 Express e 24 Market, con il trasferimento a terzi imprenditori della rete in franchising. Quarantuno di questi sono in Lombardia, 18 in Campania, 17 in Liguria, 16 nel Lazio, 6 in Toscana, 4 in Emilia, 3 in Piemonte e uno in Abruzzo.

Licenziamenti su base volontaria

Carrefour ha poi spiegato come funzionerà il piano di esodi:

"Con riferimento al piano di trasformazione   e rilancio per il 2022 annunciato da Carrefour Italia lo scorso 1 ° ottobre e discusso nuovamente nel corso di un incontro con i sindacati l’11 novembre scorso, Carrefour ha confermato che il piano di esodi incentivati presentato ai sindacati sarà gestito su base esclusivamente volontaria tramite l’attivazione di una procedura formale come previsto dalla legge, e coinvolgerà circa 600 collaboratori dei punti vendita diretti su tutto il territorio nazionale e 170 collaboratori della sede centrale. L’azienda conferma l’impegno, nell’ambito del confronto con i sindacati e con le istituzioni preposte, ad assicurare ad ogni collaboratore coinvolto la migliore soluzione possibile, favorendo il ricollocamento interno e percorsi per l’imprenditorialità. Con il piano di rilancio Carrefour conferma la volontà dell'azienda di restare e continuare ad investire in Italia, con l'obiettivo di tornare alla profittabilità e ad una crescita duratura e sostenibile".

I sindacati: "Inaccettabile"

Dura la reazione delle sigle sindacali. A parlare è stato il segretario generale aggiunto della federazione cislina Vincenzo Dell’Orefice

"La Fisascat Cisl ritiene non percorribile la strada di un confronto finalizzato unicamente a consentire licenziamenti e cessioni di negozi a terzi. Sollecitiamo Carrefour Italia ad integrare il proprio piano d’azione con delle parti relative alla prospettiva futura della rete a gestione diretta in Italia, a cominciare da un dettagliato piano di investimenti sulla rete commerciale fisica, che presenta, in moltissimi casi, difetti strutturali che rendono sempre meno fruibili i punti di vendita e che, sovente, finiscono per allontanare la clientela dal marchio".

"Si deve intervenire con un focus sull’ipermercato, format che nell’ambito dell’organizzazione aziendale della multinazionale francese in Italia riveste un ruolo significativo, anche in termini di occupati, e che, pertanto, va necessariamente rilanciato, se effettivamente Carrefour vuole restare nel nostro Paese. Affrontare un negoziato solo per consentire alla Società di arrivare al breakeven point nel 2022, senza che questa assuma precisi impegni sul rilancio della sua attività e sulla conservazione dell’occupazione non è proponibile".

 

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