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Caro vacanze: gelato +22%, soggiorni +14%, voli +40% e anche lo spritz +11.5%

Dalla strutture ricettive... allo spritz. I consigli delle associazioni dei consumatori

Caro vacanze: gelato +22%, soggiorni +14%, voli +40% e anche lo spritz +11.5%
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L’inflazione spinge sui prezzi legati alla stagione estiva: dai voli al gelato, c’è poco da stare allegri. Secondo i dati dell’associazione Consumerismo il gelato è aumentato a +22% rispetto allo scorso anno. Ma è solo uno (dei tanti) rincari che ci attendono in questa estate 2023 contrassegnata dall’aumento dei prezzi e dal cosiddetto "caro vacanze".

Quanto mi costa un gelato

Il prodotto tipico dell’estate, seppur noto per la sua dolcezza, sarà quest’anno particolarmente “salato”. Si tratta del gelato, bene immancabile nella dieta estiva degli italiani, che sta registrando sul territorio sensibili rincari dei listini. La denuncia arriva da Consumerismo No profit, che ha messo a confronto i prezzi dei gelati nelle varie città italiane.

“Il prezzo medio dei gelati ha registrato in Italia a maggio un incremento medio del +22% rispetto allo stesso periodo del 2022 – spiega il presidente Luigi Gabriele – A pesare sui listini di tale prodotto è l’incremento dei costi delle materie prime, dalle uova allo zucchero alla frutta, ma anche il caro-energia che determina aggravi dei costi di produzione. A crescere sono sia i prezzi dei gelati in vaschetta venduti presso i supermercati, sia i prodotti confezionati che si possono trovare nei bar, ma anche coni e coppette delle gelaterie stanno subendo sensibili rincari, al punto che a Roma un cono piccolo da due gusti supera anche i 4 euro nelle zone più turistiche”.

L’andamento dei listini, tuttavia, è estremamente diversificato sul territorio – rileva Consumerismo No profit – Prendendo in esame una vaschetta da 1 kg venduta negli esercizi commerciali, si scopre che Firenze è la città con il prezzo più alto d’Italia, pari in media a 7,93 euro al kg (ma può arrivare a punte di 9,66 euro/kg), con un aumento del +34% rispetto allo scorso anno, quando si spendeva per la stessa quantità di gelato 5,91 euro. Altre tre province vantano in Italia prezzi superiori ai 7 euro al kg: Bolzano (7,20 euro), Ravenna (7,09 euro) e Milano (7,01 euro).

Le città più economiche con un prezzo inferiore ai 5 euro al kg, risultano invece Padova (con una media di 4,55 euro), Siena e Vicenza (4,68 euro).

Soggiorno più caro (o senza colazione)

L’aumento di spese e bollette ha spinto le strutture ricettive a ritoccare i costi dei soggiorni di circa +14%. Oppure a tagliare i servizi, con la colazione che – sempre più spesso – diventa a pagamento (si può arrivare a spendere 15 euro, per il primo pasto della giornata in hotel).

Assoutenti, che, sulla base dei dati ufficiali dell’Istat ha realizzato uno studio mettendo a confronto i listini dei servizi di alloggio nelle varie città italiane. Complici il caro bollette e l’inflazione, nell’ultimo mese le tariffe delle strutture ricettive sono salite in media del +15,2% rispetto al 2022, con punte del +18% per alberghi e motel, mentre villaggi vacanza a campeggi costano l’11,1% in più.

Ad essere più care sono le città d’arte, con Firenze in pole position che rispetto al mese scorso ha visto aumentare i suoi listini del 43,2%. Al secondo posto Milano, che registra tariffe in crescita del +38% su base annua. A sorpresa al terzo posto troviamo Campobasso (+28,9%). Seguono Venezia (+25,7%), Palermo (+25,3%) e Ferrara (+24,6%).

Fra le località balneari, i rincari maggiori si registrano in Sardegna con il +20,3% della zona Olbia-Tempio ma anche in Puglia e in Emilia Romagna si registrano aumenti (dal +15% al +17%).

Sono solo tre, invece, le province in cui i prezzi degli alloggi registrano un trend inverso con le tariffe in calo rispetto allo scorso anno: è il caso di Caltanissetta (-5,8%), Viterbo (-5,3%) e Trapani (-4,1%).

“Temiamo che questo sia solo un assaggio di ciò che attende gli italiani la prossima estate – ha commentato il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi -. Anche nel comparto turistico il caro-bollette che ha caratterizzato l’ultimo anno e una inflazione ancora alle stelle si stanno riversando su prezzi e tariffe praticate al pubblico, attraverso un incremento generalizzato dei listini. Il rischio concreto è che milioni di italiani, non potendo affrontare costi sempre più elevati, saranno costretti questa estate a tagliare i giorni di villeggiatura, o addirittura a rinunciare del tutto alle vacanze in attesa di tempi migliori”, conclude Truzzi.

Non si salva nemmeno lo spritz

I voli sono aumentati in un anno di oltre +40%: per volare in quattro, da Milano a Olbia, si devono mettere in conto più di 800 euro.

Costi alle stelle confermati anche dal Codacons: l’aumento va dal +15,5% per una birra al 26.8% di un pacchetto vacanza, passando per il 10-15% dei servizi in spiaggia.

Frutta e verdura fresca salgono entrambi del +7,6%, mentre per le patatine fritte la spesa aumenta del +16,1% su base annua. Anche gli aperitivi alcolici rincarano del +11,5%, le bevande alcoliche del +8,6%. Ancora peggio per le bevande analcoliche, i cui prezzi salgono del +17,1%, raggiungendo il picco del +18,4% per i succhi di frutta; +15% le acque minerali.

Le associazioni a tutela dei consumatori consigliano di valutare opportunamente ogni dettaglio nelle offerte – diffidando di quelle che appaiono troppo vantaggiose – e di affidarsi ad agenzie e siti conosciuti e di solita reputazione. In questo quadro Federconsumatori consiglia la vacanza on the road dato che i viaggi in automobile sono quelli che hanno subito i minori rincari. Il treno, invece, costerà l’11% in più. Graziato il traghetto che costa meno.

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