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Benzina a 2.80 in autostrada, dal primo agosto scatta l'obbligo di esporre i prezzi medi

E' stato anche siglato un accordo nel taglio delle commissioni sui pagamenti elettronici per le piccole imprese

Benzina a 2.80 in autostrada, dal primo agosto scatta l'obbligo di esporre i prezzi medi
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Gli italiani si preparano a "salutare" luglio e di fatto è iniziano a scandire il conto alla rovescia per il tradizionale esodo delle vacanze estive.

In quest'ottica, come ormai da qualche tempo, complici crisi economica, guerra in Ucraina e inflazione, un occhio di riguardo sarà indirizzato ai prezzi dei carburanti.

Anche perché agosto porterà con sé delle novità importanti per chi si metterà in viaggio verso le località turistiche e anche naturalmente per chi sarà impegnato ancora al lavoro.

Picchi a 2.80 in autostrada per la benzina

L'allarme è scattato negli ultimi giorni per via di alcune anomalie: in alcune stazioni di servizio autostradali per la benzina s'è raggiunto il picco di 2.80 euro al litro.

Ma secondo il monitoraggio effettuato da Assoutenti sarebbero solo casi isolati quelli giunti a quota 2.80, in realtà i picchi negativi si asseterebbero attorno ai 2,5 euro al litro.

In soli due mesi il prezzo del gasolio è comunque  cresciuto del +5,6%, della benzina del +4,9%.

“Sulla A4 Venezia-Trieste la benzina, in base alle rilevazioni eseguite sui prezzi indicati dai gestori tra il 27 e il 28 luglio scorsi, ha raggiunto il picco di 2,553 euro al litro per il servito, mentre il gasolio tocca i 2,4 euro/litro. Sulla A21 Torino-Piacenza, un litro di benzina viene venduto a 2,549 euro, 2,334 il gasolio. Supera la soglia dei 2,5 euro anche la A14 Bologna-Bari-Taranto, con 2,529 euro”.

In realtà, al netto delle tratte più "esose", secondo il ministero delle Imprese e del made in Italy il prezzo medio calcolato sull'intera rete autostradale sarebbe ben al di sotto dei 2 euro al litro: 1,89 euro al litro per la benzina e di 1,74 euro al litro per il gasolio.

Ma le motivazioni dei rincari? Un rialzo "fisiologico" legato al maggior consumo di carburanti nel periodo delle vacanze, oltre all’aumento delle quotazioni sia del petrolio sia dei prodotti raffinati sui mercati internazionali.

Carburanti, cosa cambia da agosto

Dal 1 agosto 2023 scatta l'obbligo di esposizione del cartello dei prezzi medi dei carburanti su strade e autostrade.

Ma non solo, è stato anche siglato un accordo nel taglio delle commissioni sui pagamenti elettronici per le piccole imprese.

Il Ministero delle imprese e del made in Italy  (MIMIT), ricevute le comunicazioni dei prezzi praticati sugli impianti elabora e calcola le medie aritmetiche su base regionale e delle province autonome per gli impianti collocati sulla rete ordinaria e su base nazionale per gli impianti collocati sulla rete autostradale. 

Il ministero pubblica sul proprio sito i valori entro le 8,30 di ogni giorno.

A cosa si riferiscono i prezzi e le modalità di esposizione

I prezzi medi sono calcolati con riferimento alla sola modalità self service per benzina e gasolio e alla sola modalità servito per Gpl e metano.

Il cartello del prezzo medio dovrà esser esposto su tutti gli impianti e i prezzi medi dovranno essere esposti con caratteri di dimensioni minima di 12 cm in altezza e seguendo il seguente ordine, dall'alto verso il basso: gasolio, benzina, Gpl e metano.

L'accordo sul taglio delle commissioni

Ma, come detto, non è l'unica novità.

E' stato siglato nella serata di giovedì 27 luglio un accordo tra banche, servizi di pagamento e piccole imprese sul taglio delle commissioni sui pagamenti elettronici.

Il protocollo sottoscritto permetterà di ridurre i costi per le attività con meno di 400mila euro l'anno di fatturato: per 2,5 milioni di imprese saranno così quasi azzerate le commissioni sulle transazioni fino ai 10 euro e si avranno sostanziali riduzioni per quelle fino a 30 euro.

Una quota importante dei pagamenti elettronici, secondo i dati dell'Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano: nel 2022 il 21% delle transazioni con moneta elettronica è stato di 10 euro o meno, il 32% di 15 euro o meno, mentre i pagamenti fino a 30 euro sono stati il 58%.

E nelle piccole imprese del commercio, del turismo e della ristorazione la quota di micro-transazioni è ancora più alta.

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