nuova tassa in arrivo?

Canone Rai per smartphone e tablet? La proposta fa discutere

L'idea è dell'amministratore delegato della Tv di Stato Carlo Fuortes, che l'ha esposta in Commissione di vigilanza.

Canone Rai per smartphone e tablet? La proposta fa discutere
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Canone Rai anche per chi possiede smartphone e tablet. Una proposta destinata a far discutere - ma non necessariamente ad andare in porto - quella avanzata dall'amministratore delegato della Tv di Stato Carlo Fuortes.

Canone Rai anche per chi ha smartphone e tablet?

Al momento non c'è da allarmarsi, perché si tratta semplicemente di una proposta, che peraltro non andrebbe a incidere su moltissime famiglie. L'obiettivo è rimpolpare i conti della televisione di Stato, che vivono un momento abbastanza complesso. E così Fuortes ha proposto di tassare anche chi non ha un televisore ma può accedere alla programmazione Rai attraverso device mobili, ovvero smartphone e tablet. L'idea è dunque equiparare chi guarda la Rai alla televisione a chi la segue sul cellulare senza avere un apparecchio in casa (anche se bisognerebbe capire quanti sono costoro, probabilmente non tantissimi).

Paga uno a famiglia o tutti?

Va ricordato, infatti, che in base alla normativa vigente, il presupposto del canone Rai è il possesso di una televisione in casa. Chi non ne possiede può infatti inviare all'Agenzia delle Entrate una dichiarazione sostitutiva di non detenzione e non pagare.

Il canone è dovuto una sola volta per famiglia. Dunque, se a casa nostra abbiamo tre televisioni e due nella seconda casa, pagheremo una volta sola e non per ciascun apparecchio posseduto.

Lo stesso principio dovrebbe essere conservato anche in caso di istituzione dell'obolo per chi possiede smartphone e tablet. Dunque per chi possiede già una Tv e paga già il canone non cambierebbe nulla. 

Sarà realmente così?

La proposta, però, sembra aver già incontrato la netta opposizione di gran parte della politica, che non vedrebbe di buon occhio una nuova tassa. E dunque sembra proprio che rimarrà tale. L'Ad Rai, nel corso della stessa audizione, ha sottolineato anche come l'entità del canone nel nostro Paese sia inferiore ad altri Stati (ad esempio in Svizzera si pagano circa 312 euro, in Francia 138, contro i nostri 90).  Ma anche l'ipotesi di aumentare l'entità dell'obolo sembra al momento fuori discussione.

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